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24-03-2011
Il Consiglio dei Ministri ha approvato nella riunione del 23 marzo 2011 in via preliminare un decreto che definisce le norme per la cattura e lo stoccaggio della CO2 nel nostro paese.
Si tratta, com'è noto, di un metodo che consente alle centrali che utilizzano combustibili fossili, di “iniettare” la C02 nel sottosuolo in appositi siti, ed evitare di immettere nell’atmosfera anidride carbonica, contribuendo così all’impegno del nostro paese contro i cambiamenti climatici.
La tecnologia CCS, “carbon capture e storage”, è già in fase di sperimentazione in Italia nell’impianto Enel di Brindisi e richiede, in conformità con le normative europee un quadro legislativo di riferimento nella prospettiva di una sempre maggiore utilizzazione che potrebbe ridurre significativamente il nostro “debito” di CO2 e aiutarci a raggiungere gli obiettivi europei di riduzione delle emissioni (-20% al 2020).
“La normativa approvata - commenta il Ministro Stefania Prestigiacomo - disegna un sistema autorizzativo lineare, per la scelta dei siti, l’esercizio, il trasporto e la dismissione, in capo ai ministeri dello sviluppo economico e dell’ambiente e procedure che saranno gestite dal già esistente Comitato per Kyoto integrato da una segreteria tecnica per lo stoccaggio. Con questo atto il sistema normativo fa un passo avanti recependo una tecnologia ambientale che è ritenuta di grandissimo rilievo per lo sviluppo del sistema energetico”.
Fonte: Ministero dell'ambiente
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