UE, Approvata Direttiva nuovi reati ambientali

Il Parlamento Europeo il 27 febbraio 2024 ha approvato in via definitiva una direttiva che prevede per i reati ambientali nuove misure e sanzioni UE, tra cui reclusione e multe, allo scopo di contrastare la criminalità ambientale.

Aggiornamento: la direttiva (UE) 2024/1203 (vedi New del 30 aprile 2024) è stata pubblicata nella GUUE del 30 aprile 2024 e deve essere recepita dagli Stati membri entro il 21 maggio 2026.

In sintesi

La nuova direttiva, concordata con il Consiglio il 16 novembre 2023, è stata approvata con 499 voti favorevoli, 100 contrari e 23 astensioni.

In sintesi, intende contrastare la criminalità ambientale con le seguenti misure tra cui:

  • Commercio illegale di legname ed esaurimento di risorse idriche aggiunti all’elenco dei reati ambientali 
  • Ogni reato punibile con la reclusione fino a 10 anni 
  • Sanzioni per le imprese fino al 5 % del fatturato mondiale o 40 milioni di Euro 
  • Criminalità ambientale quarta attività criminale al mondo.

Nuovi reati e sanzioni

Tra i nuovi reati figurano:

  • il commercio illegale di legname,
  • l’esaurimento delle risorse idriche,
  • le gravi violazioni della legislazione dell’UE in materia di sostanze chimiche, e
  • l’inquinamento provocato dalle navi.

Reati qualificati

I deputati hanno voluto inserire nel testo anche i cosiddetti “reati qualificati”, vale a dire quelli che portano alla distruzione di un ecosistema e sono quindi paragonabili all’ecocidio (ad esempio gli incendi boschivi su vasta scala o l’inquinamento diffuso di aria, acqua e suolo).

Sanzioni pecuniarie e pene detentive

I reati ambientali commessi da persone fisiche e rappresentanti d’impresa saranno punibili con la reclusione, a seconda della durata, della gravità o della reversibilità del danno.

Per i cosiddetti reati qualificati, il massimo è di 8 anni di reclusione, per quelli che causano la morte di una persona 10 anni e per tutti gli altri 5 anni.

Tutti i trasgressori saranno tenuti a risarcire il danno causato e ripristinare l’ambiente danneggiato, oltre a possibili sanzioni pecuniarie.

Per le imprese l’importo dipenderà dalla natura del reato: potrà essere pari al 3 o 5% del fatturato annuo mondiale o, in alternativa, a 24 o 40 milioni di Euro.

Gli Stati membri potranno decidere se perseguire i reati commessi al di fuori del loro territorio.

Stati membri

Formazione e raccolte dati

I deputati hanno insistito con successo durante i negoziati sull’introduzione di sostegno e assistenza nel contesto dei procedimenti penali per gli informatori (whistleblower) che denunciano reati ambientali.

Inoltre, hanno introdotto l’obbligo per gli Stati membri di organizzare corsi di formazione specializzati per forze dell’ordine, giudici e pubblici ministeri, redigere strategie nazionali e organizzare campagne di sensibilizzazione contro la criminalità ambientale.

I dati sui reati ambientali raccolti dai governi dell’UE dovrebbero inoltre consentire di affrontare meglio la questione e aiutare la Commissione ad aggiornarne regolarmente l’elenco.

Prossime tappe

La direttiva entrerà in vigore il ventesimo giorno successivo alla sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’UE.

Gli Stati membri avranno poi due anni per recepire le norme nel diritto nazionale.

Contesto

La criminalità ambientale è la quarta attività criminale al mondo e una delle principali fonti di reddito per la criminalità organizzata insieme al traffico di droga e armi e alla tratta di esseri umani. Nel dicembre 2021, la Commissione ha presentato una Proposta per rafforzare la protezione dell’ambiente nell’UE attraverso il diritto penale, con l’obiettivo di contrastare il numero crescente di reati ambientali.

Con l’approvazione della direttiva, i deputati rispondono alle proposte avanzate dai cittadini nelle conclusioni della Conferenza sul futuro dell’Europa.

Aggiornamento

Direttiva pubblicata nella GUUE

Sulla GUUE del 30 aprile 2024 è stata pubblicata la direttiva (UE) 2024/1203 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell’11 aprile 2024, sulla tutela penale dell’ambiente, che sostituisce le direttive 2008/99/CE e 2009/123/CE.

La direttiva – come recita l’art. 1 – “stabilisce norme minime per la definizione dei reati e delle sanzioni al fine di tutelare più efficacemente l’ambiente, nonché per le misure finalizzate alla prevenzione e al contrasto della criminalità ambientale e all’applicazione efficace del diritto ambientale dell’Unione“.

La direttiva, in vigore dal 20 maggio 2024, deve essere recepita dagli Stati membri entro il 21 maggio 2026.


Fonte: Sito internet Parlamento Europeo

Per informazioni 

Torna in alto