Il 21 febbraio 2024 è stato presentato il Rapporto del Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente (SNPA) 2023 sulle condizioni ambientali in Italia e i trend nazionali confrontati con gli obiettivi ambientali europei.
Lo stato dell’ambiente
In sintesi
Il nostro Paese è in linea con gli obiettivi europei e di sviluppo sostenibile per la produzione di energia da fonti rinnovabili, si raggiungono buoni livelli di raccolta differenziata dei rifiuti e diminuisce lo smaltimento in discarica.
Continua il lento miglioramento della qualità dell’aria, soprattutto del particolato PM2,5, buoni risultati con l’agricoltura biologica, aumentano i controlli agli impianti produttivi.
Meno bene la situazione delle emissioni di gas serra, l’incidenza del turismo sui rifiuti urbani, la produzione di rifiuti speciali e il consumo di suolo. Stabile la situazione dei piani di adattamento ai cambiamenti climatici, della gestione delle aree protette e del rumore.
Indicatori e aree ambientali
Gli indicatori riportati nel Rapporto Ambiente sono utili a monitorare gli obiettivi fissati dal Green Deal europeo, dall’Agenda 2030, dalla Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile e dall’Ottavo programma d’azione ambientale.
La situazione ambientale in Italia è stata rappresentata attraverso i contributi dell’insieme delle Agenzie presenti nelle diverse regioni (ARPA) – e l’analisi di 21 indicatori che delineano le tendenze in atto nell’ambito delle principali aree ambientali:
- emissioni gas serra,
- energie rinnovabili,
- riduzione dei rifiuti urbani,
- raccolta differenziata,
- consumo del suolo ecc.
Per ciascun indicatore sono riportati i dati dai territori e le azioni intraprese e si mostra come in alcuni ambiti si siano registrati miglioramenti, in altri invece siano necessari sforzi ulteriori per il miglioramento o la conservazione delle condizioni ambientali.
I principali dati
Emissioni
Ad esempio, si riducono di circa 1/5 (19,9%) le emissioni di gas serra nell’ultimo trentennio, dato che consente di dire che si sono raggiunti gli obiettivi programmati nel 2020, mentre già si intravede, alla luce degli ultimi dati sulle emissioni, che sarà necessario lavorare per raggiungere gli obiettivi per il 2030, così come declinati dal regolamento EU Effort Sharing.
Cambiamenti climatici
Nel 2021 le Strategie di adattamento ai cambiamenti climatici approvate sono 4, due in più rispetto al 2018. Una lieve tendenza positiva ma ancora del tutto insufficiente. Il dato non è confortante anche alla luce del fatto che la Strategia Nazionale è invece approvata dal 2015. L’unico Piano approvato, come nel 2018, è quello della Regione Lombardia. Quindi nessun segnale di crescita ma stabilità a livelli insoddisfacenti.
Rifiuti
In diminuzione tra il 2021 ed il 2022 la produzione nazionale di rifiuti urbani, ma anche quella pro-capite, mentre aumenta considerevolmente la raccolta differenziata, che raggiunge per l’Italia +65%. L’organico si conferma la tipologia più raccolta (38% del totale), al secondo posto carta e cartone (19,3%) al terzo posto il vetro (12,3%). Per i rifiuti speciali rispetto all’obiettivo di ridurre in modo significativo la quantità totale di rifiuti speciali prodotti entro il 2030, in Italia aumenta la produzione (+12,2%).
Consumo di suolo
Non si arresta il consumo del suolo: dal 2006 al 2022 è aumentato di oltre 120.000 ettari, il 40% di questi concentrati nelle regioni del nord.
Informazione ambientale
Il Rapporto, infine, introduce l’indicatore della informazione ambientale, che riveste un ruolo strategico per la sensibilizzazione sulle tematiche ambientali di decisori politici, comunità scientifica, associazioni e cittadini.
In crescita, pertanto, in questi ultimi anni le attività di informazione e le campagne di comunicazione ambientale realizzate dalle agenzie sul territorio, ma anche l’uso di canali social media.
Fonte: SNPA
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