Parlamento UE posizione su dichiarazioni ambientali

Il Parlamento Europeo il 12 marzo 2024 ha adottato la sua posizione sulla proposta di direttiva sulle dichiarazioni ambientali (green claims) per contrastare l’uso di quelle ingannevoli ed il greenwashing introducendo un’etichettatura trasparente per i prodotti in merito alla loro sostenibilità e impronta ambientale.

In sintesi

La direttiva, adottata in prima lettura con 467 voti favorevoli, 65 contrari e 74 astensioni, integra la norma europea, già adottata, che vieta il greenwashing (ambientalismo di facciata). Vedi anche New –> Parlamento UE adotta direttiva contro greenwashing

L’obiettivo con la proposta di direttiva è quello di proteggere i consumatori contro le dichiarazioni ingannevoli e contrastare il greenwashing con l’istituzione di un sistema di verifica e di pre-approvazione per le dichiarazioni ambientali (green claims), in sintesi:

  • Le imprese dovrebbero presentare delle prove prima di poter commercializzare i propri prodotti come “biodegradabili”, “meno inquinanti”, “a risparmio idrico” o “a base di materie prime biologiche” 
  • Le dichiarazioni più semplici e comuni dovrebbero beneficiare di una procedura di verifica più facile e rapida 
  • Fra le sanzioni proposte: esclusione dagli appalti, confisca delle entrate e multa di almeno il 4% del fatturato annuo.

Obblighi per le aziende

La direttiva sulle dichiarazioni ecologiche (in inglese green claims) obbligherebbe le aziende a presentare prove a sostegno delle loro dichiarazioni di marketing ambientale prima di poter pubblicizzare i prodotti con definizioni quali “biodegradabili”, “meno inquinanti”, “a risparmio idrico” o “a base di materie prime biologiche”. Vedi anche New –> UE, Norme su autodichiarazioni ambientali

I Paesi dell’UE sarebbero chiamati a identificare i responsabili di tali verifiche per passare al vaglio l’uso di tali dichiarazioni, proteggendo gli acquirenti da pubblicità infondata e ambigua.

Termini, sanzioni, esenzioni per microimprese

Il Parlamento vuole che le dichiarazioni e le relative prove siano valutate entro 30 giorni, ma le dichiarazioni e i prodotti più semplici potrebbero beneficiare di una verifica più rapida o più semplice.

Le microimprese non sarebbero coperte dalle nuove norme e le PMI beneficerebbero di un anno in più per conformarsi rispetto alle imprese più grandi.

Le imprese che infrangeranno le regole potranno subire sanzioni, propongono i deputati, come l’esclusione temporanea dalle gare d’appalto pubbliche, la perdita dei propri ricavi e ammende pari almeno al 4% del loro fatturato annuo.

Compensazione e rimozione carbonio

Le dichiarazioni ecologiche basate esclusivamente su sistemi di compensazione del carbonio dovrebbero essere vietate.

Le imprese potrebbero, tuttavia, menzionare le azioni di rimozione e compensazione delle emissioni di carbonio (in inglese offset) nei loro annunci, solo se hanno già ridotto il più possibile le loro emissioni e utilizzano tali sistemi solo per le emissioni residue.

I crediti di carbonio dovranno essere certificati, come quelli stabiliti nell’ambito del quadro di certificazione per la rimozione del carbonio. Vedi anche New –> UE, Accordo certificazione assorbimenti carbonio

Sostanze pericolose

Il Parlamento ha inoltre proposto che le dichiarazioni verdi sui prodotti contenenti sostanze pericolose saranno permesse per il momento, e sarà la Commissione a valutare prossimamente se debbano essere vietate del tutto.

Prossime tappe

Il fascicolo sarà seguito dal nuovo Parlamento dopo le elezioni europee che si terranno dal 6 al 9 giugno 2024.

Contesto

Nell’adottare questa relazione, il Parlamento risponde alle aspettative dei cittadini affinché l’UE introduca un’etichettatura trasparente per tutti i prodotti in merito alla loro sostenibilità e impronta ambientale, e sensibilizzi le imprese e i cittadini su come comportarsi in modo più sostenibile, come indicato nelle proposte 5, paragrafi 1 e 8, delle conclusioni della Conferenza sul futuro dell’Europa.


Fonte: Sito internet Parlamento Europeo

Per approfondire

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