Il Parlamento Europeo ha approvato il programma ambientale dell’UE fino al 2030, che mira ad accelerare la transizione dell’UE verso un’economia climaticamente neutra, pulita, circolare e del benessere e allineare la politica ambientale al Green Deal europeo.
Infatti, il Parlamento il 10 marzo 2022 ha confermato l’accordo raggiunto con il Consiglio nel dicembre 2021 sull’ottavo programma generale d’azione dell’Unione per l’ambiente (PAA) per guidare la politica ambientale dell’UE fino al 2030 e allinearla al Green Deal europeo.
In sintesi il nuovo programma ambientale prevede:
- L’UE svilupperà un quadro vincolante per monitorare e riferire sui progressi degli Stati membri verso l’eliminazione graduale dei sussidi ai combustibili fossili
- Fissare una scadenza per la fine dei sussidi ai combustibili fossili in linea con l’ambizione di limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi Celsius
- Nuova metodologia per identificare altri sussidi dannosi per l’ambiente entro il 2023.
Obiettivi prioritari dell’ottavo PAA
I sei obiettivi prioritari tematici da raggiungere entro il 2030 sono:
- mitigazione del cambiamento climatico per raggiungere l’ obiettivo di riduzione delle emissioni di gas serra al 2030;
- adattamento al cambiamento climatico;
- avanzare verso un’economia del benessere che restituisca al pianeta più di quello che serve;
- perseguire l’inquinamento zero, anche in relazione alle sostanze chimiche nocive;
- proteggere, preservare e ripristinare la biodiversità, e
- riducendo in modo significativo le principali pressioni ambientali legate all’impronta dei materiali e dei consumi dell’UE, anche attraverso gli obiettivi di riduzione UE 2030.
Eliminazione graduale dei combustibili fossili e di altri sussidi dannosi per l’ambiente
Al fine di rafforzare gli incentivi positivi e porre fine gradualmente alle sovvenzioni dannose per l’ambiente, l’UE istituirà un quadro legislativo vincolante per monitorare e riferire sui progressi degli Stati membri verso l’eliminazione graduale delle sovvenzioni ai combustibili fossili. Dovrebbe anche fissare una scadenza per tagliare tutti gli aiuti pubblici a queste fonti di energia dannose per l’ambiente, in linea con l’ambizione di limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi Celsius.
Entro il 2023 la Commissione presenterà una metodologia per identificare altri sussidi dannosi per l’ambiente al fine di riferire sui progressi degli Stati membri verso la loro graduale eliminazione.
Meccanismo di governance migliorato
La Commissione monitora, valuta e riferisce annualmente sui progressi compiuti dall’UE e dagli Stati membri nel raggiungimento degli obiettivi prioritari. Il testo prevede una nuova dashboard di sintesi e indicatori che misurano i progressi “oltre il PIL”, per guidare l’elaborazione delle politiche. La valutazione è pubblica e sia le azioni intraprese che le misure future pianificate sono discusse ogni anno dalle istituzioni dell’UE. Se una verifica intermedia dei progressi (entro il 31 marzo 2024) determina che è necessario fare di più per raggiungere gli obiettivi prioritari entro il 2030, la Commissione dovrebbe presentare una proposta legislativa con iniziative aggiuntive.
Le autorità dell’UE, nazionali, regionali e locali devono inoltre applicare sanzioni efficaci, dissuasive e proporzionate per ridurre i rischi di non conformità con il diritto ambientale dell’UE.
Prossimi passi
Una volta formalmente adottato dal Consiglio, il testo giuridico sarà pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell’UE, entrando in vigore 20 giorni dopo.
Contesto
I PAA dell’UE sono programmi giuridicamente vincolanti che hanno guidato lo sviluppo della politica ambientale dell’UE dall’inizio degli anni ’70. Dopo la scadenza del Settimo PAA alla fine del 2020, il nuovo durerà fino al 31 dicembre 2030.
Sito internet: Parlamento europeo