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21-03-2014
SISTRI, il Ministero dell'ambiente avverte su messaggi di posta
fraudolenti
Il Ministero dell'Ambiente ha pubblicato il 19 marzo 2014 sul portale
ufficiale del SISTRI (Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti)
un comunicato stampa, con il quale avverte gli
operatori sull'invio di messaggi e-mail che sembrano provenire dal
dominio di posta del SISTRI, ma che in realtà si dimostrano essere messaggi
“civetta” inviati da malintenzionati per attuare delle truffe informatiche
(c.d. phishing).
Si riporta il testo del comunicato stampa:
Sulla rete Internet transitano messaggi di posta elettronica che sembrano
provenire dal dominio di posta del SISTRI ma che in realtà si dimostrano
essere messaggi “civetta” inviati da malintenzionati per attuare delle
truffe informatiche.
Tale problematica non è riconducibile al SISTRI e non è in alcun modo
possibile impedirne il perpetrarsi.
Questo fenomeno è riconducibile al cd. phishing, una tipologia di truffa
informatica che viene implementata senza la violazione dei sistemi
appartenenti al dominio utilizzato in cui i messaggi non vengono veicolati
attraverso l’infrastruttura di connettività.
Al fine di prevenire e proteggersi da eventuali attacchi di phishing si
raccomanda di considerare che le procedure operative del SISTRI non
prevedono, in alcun caso, l’invio di mail per mezzo delle quali si invitano
gli Utenti a fornire o confermare i dati di accesso o eseguire pagamenti.
Tramite le tecniche di phishing i suddetti messaggi vengono appositamente
preparati ed inviati per impossessarsi, in modo fraudolento, di informazioni
riservate dell’utente (es. codici di accesso ai Servizi via internet).
La truffa si realizza attraverso i seguenti passi:
- il truffatore (phisher) prepara una mail con un testo “civetta” che
simula, nella grafica e nel contenuto, un’istituzione o un’azienda (es:
un istituto bancario o portale di carta di credito);
- il phisher invia a migliaia di indirizzi email la falsa
comunicazione, spacciandosi per l’istituzione/azienda suddetta e
consigliando al destinatario di fornire, per ragioni riconducibili a
controlli o risoluzione di problemi, le informazioni di cui intende
entrare in possesso;
- a tal fine il destinatario viene invitato a collegarsi ad uno
specifico indirizzo internet mediante un link inserito nel testo della
mail stessa;
- l’utente, inconsapevole del tentativo di truffa, può cadere nel
tranello e cliccare sul link indicato nella mail, anche in
considerazione del fatto che tali link sono appositamente generati per
nascondere/offuscare il reale indirizzo al quale ci si collega;
- nel momento in cui l’utente clicca sul collegamento viene
indirizzato al sito civetta controllato dal phisher (del tutto simile a
quello originale) per immettere le informazioni richieste;
- le informazioni riservate vengono registrate dal phisher per essere
successivamente riutilizzate per accedere al relativo servizio e
perpetuare la truffa.