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26-06-2014
Pubblicato in Gazzetta il decreto legge "Ambiente protetto"
Pubblicato sulla GU n. 144 del 24-6-2014 il
Decreto Legge 24 giugno 2014,
n. 91 recante "Disposizioni urgenti per il settore agricolo, la tutela
ambientale e l'efficientamento energetico dell'edilizia scolastica e
universitaria, il rilancio e lo sviluppo delle imprese, il contenimento dei
costi gravanti sulle tariffe elettriche, nonché per la definizione immediata
di adempimenti derivanti dalla normativa europea".
Il decreto, in vigore dal 25 giugno 2014, dedica
all'ambiente il CAPO II (art. 9-17) "Disposizioni urgenti per
l'efficacia dell'azione pubblica di tutela ambientale, per la
semplificazione di procedimenti in materia ambientale e per l'adempimento
degli obblighi derivanti dall'appartenenza all'unione europea".
Le disposizioni intervengono tra l’altro
sul Testo Unico Ambientale (D.lgs. 152/2006) modificando la disciplina in
materia di Via, rifiuti, Sistri e bonifiche, e introducono novità in
tema di energia rinnovabili e efficientamento in edilizia.
- Testo Unico Ambientale - Modifica del D.lgs. 152/2006 per dare
piena attuazione della direttiva 2011/92/Ue sulla valutazione di impatto
ambientale (art. 15) e previsione di una procedura semplificata per le
bonifiche e la messa in sicurezza.
- Energia - Interventi sulle tariffe incentivanti
dell’elettricità prodotta da impianti fotovoltaici.
Semplificazione delle procedure autorizzative per la realizzazione di
interventi di efficienza energetica e piccoli impianti a fonti
rinnovabili, con l’introduzione di un modello unico (art. 30).
Obiettivi del provvedimento, dal
titolo #AmbienteProtetto, sono:
- superare alcune emergenze;
- semplificare le procedure;
- scongiurare diverse infrazioni
comunitarie.
I principali interventi disposti, come riportato nel sito del
Ministero dell'ambiente, sono:
Più risorse per l’efficienza energetica delle scuole
Finanziamenti a tasso agevolato per un importo complessivo di oltre
300 milioni vengono concessi, attraverso il fondo rotativo “Kyoto”, per
incrementare l’efficienza energetica degli edifici scolastici e
universitari. Ai finanziamenti si applica un tasso di interesse dello
0,25%, dimezzando così il tasso previsto dalla legge per i finanziamenti
del fondo Kyoto che è dello 0,50%.
Gli interventi devono portare risultati concreti nel miglioramento
del parametro di efficienza energetica dell’immobile di almeno due
classi in tre anni. Se questo obiettivo non viene raggiunto e
certificato il finanziamento viene revocato.
Un’ulteriore norma inserita nel decreto affida più poteri per
utilizzare in tempo utile i fondi previsti dal Quadro Comunitario di
Sostegno (QCS) 2007-2013 per l’efficientamento energetico e la messa in
sicurezza degli edifici pubblici.
Procedure più veloci e semplici contro il dissesto
idrogeologico: in campo i Presidenti di Regione
I Presidenti di Regione subentrano, per i rispettivi territori di
competenza, nelle funzioni dei Commissari straordinari delegati alla
mitigazione del rischio idrogeologico e nella titolarità delle relative
contabilità speciali. Il risparmio stimato è di circa 1.800.000 euro, da
destinare all’esecuzione degli interventi operativi.
Per semplificare e velocizzare le procedure, l’autorizzazione dei
progetti rilasciata dal Governatore della Regione sostituisce tutti i
visti, i pareri, le autorizzazioni, i nulla osta ed ogni altro
provvedimento necessario all’esecuzione degli interventi di messa in
sicurezza del territorio. I Presidenti devono completare gli interventi
entro il 31 dicembre 2015 e pubblicare online con cadenza almeno
trimestrale i dati sullo stato di avanzamento dei lavori.
Uno strumento straordinario per gli enti locali: la
“requisizione in uso” per gli impianti di gestione dei rifiuti
Il decreto risolve alcune problematiche interpretative
sull’applicazione dell’articolo 191 del codice dell’ambiente in
merito ai poteri degli enti locali nella gestione di situazioni di crisi
in tema di rifiuti: la norma di tutela viene estesa anche al caso di
“grave e concreto” pericolo ancora allo stato potenziale. Gli strumenti
eccezionali da utilizzare per porre rimedio alle situazioni di crisi
vengono integrati con uno specifico potere di “requisizione in uso”
degli impianti destinati alla gestione dei rifiuti.
Viene precisato inoltre che la combustione di materiale agricolo e
forestale derivante da sfalci, potature o ripuliture in loco nel caso di
combustione è consentita solo in piccoli cumuli e in quantità
giornaliere non superiori a tre metri cubi per ettaro nelle aree,
periodi e orari individuati da relativa ordinanza del sindaco. La
combustione dei residui è sempre vietata nei periodi di massimo
rischio-incendi, dichiarati dalle Regioni.
Per la Campania: controlli più stringenti sui terreni a
rischio, via al termovalorizzatore di Salerno.
Si interviene con una modifica sul decreto legge “Terra dei Fuochi”,
prevedendo che le indagini possano essere estese ai terreni agricoli non
oggetto di indagine perché coperti da segreto giudiziario e di quelli
oggetto di sversamenti resi noti a conclusione delle indagini.
Un’ulteriore norma inserita nel decreto introduce una disciplina per
conformare la gestione dei rifiuti nella regione Campania alla sentenza
della Corte di Giustizia Europea del 4 marzo 2010, con cui è stato
condannato lo Stato Italiano per violazione degli obblighi comunitari: è
nominato un commissario straordinario per la realizzazione dell’impianto
di termovalorizzazione dei rifiuti a Salerno, che provveda alla stipula
del contratto e a tutti gli adempimenti per portare a termine l’opera.
Norme per il trasporto sicuro degli idrocarburi per mare: in
caso di incidenti paga anche il proprietario del carico
In attuazione del principio “chi inquina paga”, in caso di danni
all’ambiente marino derivante da incidenti su navi che trasportano
idrocarburi, la responsabilità solidale ricade anche sul proprietario
del carico che per dolo o colpa grave ha scelto di utilizzare navi non
rispettose degli standard richiesti. Un passo importante verso un
sistema di piena responsabilizzazione che scoraggi l’utilizzo di
“carrette del mare” a basso costo per il trasporto di sostanze in grado
di danneggiare l’ambiente.
Una procedura semplificata per le bonifiche e la messa in
sicurezza
Il decreto prevede una procedura semplificata per superare le
difficoltà e le incertezze che oggi frenano gli interventi di bonifica e
messa in sicurezza necessari alla salvaguardia delle vocazioni
ambientali dei territori, nonché al loro rilancio
economico-occupazionale.
Per i soggetti che garantiscono di poter ridurre il livello di
“concentrazione soglia di contaminazione”, con un programma di
interventi dai tempi certi, è previsto un procedimento di approvazione
veloce, fermo restando il controllo delle Arpa sui dati tecnici e sul
raggiungimento degli obiettivi di riduzione dell’inquinamento. Si
prevedono forme semplificate di recupero dei rifiuti, sempre a
condizione di rispettare tutti i criteri di salvaguardia ambientale e
della salute. Il testo chiarisce inoltre le modalità di gestione dei
rifiuti militari, accentuando le tutele ambientali.
Viene prevista una qualificazione specifica per le imprese che sono
chiamate a realizzare le attività legate allo smantellamento
e alla messa in sicurezza degli impianti nucleari. I criteri (categorie
di lavorazioni e requisiti speciali per l’acquisizione della qualifica
da parte delle imprese) sono determinati, entro 30 giorni, con decreto
dei ministeri competenti (Ambiente, Infrastrutture, Sviluppo Economico,
Salute). Il decreto estende poi alla bonifica dei beni
contenenti amianto una quota parte del fondo per lo Sviluppo e la
Coesione, già destinato agli interventi per bonifica dei siti
d’interesse nazionale.
Nuova composizione per la Commissione tecnica VIA: meno
costi, più qualificazione e trasparenza
La Commissione tecnica VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) passa
da 50 a 40 commissari, tra cui il presidente e il segretario, scelti tra
i soggetti con laurea, non triennale, con esperienza professionale
specifica di almeno cinque anni. Viene cosi garantita l’alta
qualificazione dei commissari, risparmiando allo stesso tempo circa 1
milione di euro tra compensi e costi di gestione. Il Ministro organizza
con decreto le quaranta unità, suddividendole per profili di competenza
ed esperienza. Nei casi di violazione delle norme sull’incompatibilità
vengono introdotte pesanti sanzioni, come la decadenza dall’incarico e
la segnalazione al rispettivo ordine professionale per le conseguenti
determinazioni.
Piani d’azione per difendere le specie a rischio, operatività
del Parco delle Cinque Terre
Il ministero dell’Ambiente promuove intese e accordi mirati con i
Ministri competenti, le istituzioni pubbliche e i soggetti privati per
attuare piani d’azione sulla conservazione di specie a rischio e la
tutela della biodiversità, venendo incontro alle sollecitazioni giunte
dall’Unione Europea. Il testo inoltre assegna alla commissione
scientifica CITES un budget di 20 mila euro annui per le spese di
missione previste dagli accordi internazionali sottoscritti dal nostro
Paese a tutela della fauna e della flora a rischio.
Il decreto intende poi far fronte alla grave emergenza in cui si
trova il Parco Nazionale delle Cinque Terre, che dal 1999, anno della
sua fondazione, non ha ancora un direttore. I gravi fenomeni alluvionali
che pregiudicano gli ecosistemi del Parco rendono necessaria l’immediata
pianificazione di azioni a immediato, medio e lungo termine che la
precaria situazione nella “governance” non può garantire: il Ministro
dell’Ambiente nomina quindi il direttore, scegliendolo da una terna
proposta dal presidente dell’ente dopo una selezione pubblica.
Riduzione delle procedure di infrazione comunitaria in
materia ambientale
Nello specifico, il decreto interviene:
- per cancellare la procedura d'infrazione europea sui cosiddetti
“richiami vivi” (cattura di uccelli ai fini del richiamo per la
caccia)
- per superare le censure mosse dalla Commissione europea in due
procedure d’infrazione (2009/2086 e 2013/2170) riguardanti la
valutazione d’impatto ambientale;
- per rispondere alle richieste della Commissione europea
nell’ambito di diverse procedure d’informazione riguardanti gli
impianti di cattura e inanellamento delle specie, della protezione
della vita selvatica e sul reato di commercio di esemplari di specie
protette dell’avifauna;
- modificando il d.leg. 32/2010 che istituisce INSPIRE
(infrastruttura per l’informazione territoriale nella Comunità
europea), per rispondere alle osservazioni della Commissione Ue
sull’operatività dello strumento;
- per eliminare la procedura d’infrazione avviata dalla
Commissione europea, con lettera di messa in mora, in tema di
politica per l’ambiente marino.
- per ottenere l’archiviazione della procedure d’infrazione
avviata nel 2007 dalla Commissione europea per non corretta
trasposizione della direttiva 2000/60/CE, che istituisce un quadro
per l’azione comunitaria in materia di acque.
- introducendo la definizione di “l’Autorità di distretto” per
prevenire l’avvio di una procedura d’infrazione per il mancato
rispetto della Direttiva 2000/60/CE. Si prevede inoltre la
semplificazione del sistema di pianificazione delle acque per
riconoscere il ruolo del piano di gestione dei bacini idrografici e
individuare i piani regionali di tutela delle acque come operativi
del piano di gestione.
Altre norme:
- Proroga del termine, scaduto il 12 aprile 2014, per la
sostituzione dei sistemi antincendio che contengono
sostanze ozono lesive: ne può godere solo il soggetto che integra la
dichiarazione con informazioni sull’ubicazione dell’impianto, la
natura e la quantità di sostanze contenute. Viene cosi
contestualmente attivato un vero e proprio censimento dei soggetti
che le detengono.
- Ulteriore semplificazione del sistema di tracciabilità
dei rifiuti (SISTRI) con l’applicazione entro sessanta
giorni dell’interoperabilità e la sostituzione dei dispositivi token
usb, senza ulteriori oneri per la finanza pubblica.
- Vengono adottate le linee guida per la misurazione e il
rilevamento dei livelli di esposizione alle emissioni
elettromagnetiche. Si dà cosi rapida attuazione alle norme
per il controllo, lo sviluppo, la diffusione e la crescita delle
nuove tecnologie di telefonia mobile e trasmissione dati.
- Vengono introdotti nuovi e più efficienti parametri di ricerca
per gli impianti termici civili.
01-09-2014
Decreto legge "Ambiente protetto", in Gazzetta la legge di conversione