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29-11-2014
Digestato, ministeri agricoltura-ambiente approvano decreto
Il Ministero delle Politiche agricole e il Ministero dell’Ambiente
comunicano che, in sede di Conferenza Stato Regioni, è stato approvato lo
schema di decreto sulla revisione delle norme relative alla
gestione degli effluenti di allevamento e sull’utilizzazione agronomica del
digestato, prodotto dagli impianti di digestione anaerobica.
Il provvedimento in questione è frutto di un’approfondita istruttoria, a
cui hanno preso parte le Regioni, i Ministeri dell’Ambiente e della Salute e
le Associazioni di categoria.
Nel merito il provvedimento prevede:
- bipartizione del digestato in agrozootecnico ed agroindustriale;
- condizioni di parificazione ai concimi di origine chimica,
attraverso un’esecuzione di analisi chimiche al digestato in uscita
dagli impianti ed il calcolo dell’azoto tramite l’effettivo fabbisogno
delle colture, così da garantire il rispetto dell’ambiente;
- divieto di utilizzazione agronomica del digestato in caso di
immissione negli impianti di colture che provengano dai siti di
bonifica;
- flessibilità della collocazione temporale del periodo obbligatorio
di 60 giorni di divieto di spandimento degli effluenti;
- introduzione di una graduale limitazione all’uso di colture no food
alternative all’utilizzazione agricola dei terreni coltivati.
“Con il decreto – ha dichiarato il Ministro dell’Ambiente –
si individua la soluzione giusta per rafforzare la sostenibilità ambientale
delle produzioni agricole, consentendo allo stesso tempo una
diversificazione delle attività che rappresenta una novità positiva di
crescita per le imprese. Le aziende potranno infatti valorizzare gli scarti
di produzione e produrre energia da fonti alternative, operando in linea con
gli obiettivi energetici italiani ed europei”.
“Abbiamo risolto definitivamente una questione aperta da troppo tempo
come quella sul digestato. Ora siamo pronti – ha dichiarato il Ministro
dell'agricoltura – per un intervento sulle zone vulnerabili e ci impegniamo
entro poche settimane a presentare richiesta alla Commissione europea.
Insieme al Ministero dell’Ambiente proseguiremo il lavoro di concerto per
una revisione della Direttiva Nitrati, per adeguarla ai più recenti
studi scientifici, che hanno dimostrato il limitato contributo del settore
agricolo a questo tipo di inquinamento delle acque”.
Fonte: Ministero dell'ambiente