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16-10-2013
Ministero dell'ambiente, adottato il Programma Nazionale di Prevenzione
dei Rifiuti
Con decreto direttoriale del 7 ottobre 2013, il
Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ha adottato
il Programma Nazionale di Prevenzione dei Rifiuti. Il documento
adottato è il risultato di un percorso di condivisione iniziato lo scorso
anno che, con modalità diverse, ha coinvolto i rappresentanti degli enti
locali, del mondo della produzione, dell’associazionismo ambientale e della
cittadinanza più ampia. Tale adozione è avvenuta nel rispetto della scadenza
comunitaria prevista dalla Direttiva 2008/98/CE per il prossimo 12 dicembre
2013.
La Direttiva definisce “prevenzione” le misure prese
prima che una sostanza, un materiale o un prodotto sia diventato un rifiuto,
che riducono:
a) la quantità dei rifiuti, anche attraverso il riutilizzo dei prodotti o
l’estensione del loro ciclo di vita;
b) gli impatti negativi dei rifiuti prodotti sull’ambiente e la salute
umana; oppure
c) il contenuto di sostanze pericolose in materiali e prodotti.
Il Programma fissa obiettivi il cui scopo è
dissociare la crescita economica dagli impatti ambientali connessi alla
produzione dei rifiuti. Poiché la produzione dei rifiuti è legata a fattori
socioeconomici, è stato scelto di utilizzare come indicatore per gli
obiettivi del Programma la produzione di rifiuti rapportata all’andamento
del Prodotto Interno Lordo.
Sulla base dei dati rilevati dall’Istituto Superiore per la Protezione e
la Ricerca Ambientale (Ispra), il Programma fissa i seguenti
obiettivi di prevenzione al 2020 rispetto ai valori registrati nel
2010:
Riduzione del 5% della produzione di rifiuti urbani per unità di Pil.
Nell’ambito del monitoraggio per verificare gli effetti delle misure, verrà
considerato anche l’andamento dell’indicatore Rifiuti urbani/consumo delle
famiglie.
Riduzione del 10% della produzione di rifiuti speciali pericolosi per unità
di Pil;
Riduzione del 5% della produzione di rifiuti speciali non pericolosi per
unità di Pil.
Il Programma fornisce anche indicatori specifici finalizzati alla
valutazione dell’efficacia dei singoli interventi/progetti ed alla
definizione di benchmark specifici e dovranno essere monitorati.
Per quanto riguarda la raccolta, l’elaborazione dei dati, il popolamento
degli indicatori, nonché la definizione di nuovi indicatori, il Ministero
dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare si avvarrà di Ispra.
Al fine di assicurare la massima trasparenza e condivisione del
Programma, sarà istituito presso il Ministero dell’Ambiente e della Tutela
del Territorio e del Mare un Tavolo di lavoro permanente che coinvolga i
soggetti pubblici e i portatori di interesse attivi nell’attuazione delle
misure previste dal Programma. Compito del Tavolo è quello di effettuare il
monitoraggio dell’attuazione del Programma nazionale e dei programmi
regionali, individuare le criticità e proporre specifiche azioni prioritarie
e misure integrative al fine dell’aggiornamento dei programmi stessi.
Nella redazione del Programma sono state considerate una serie di
misure di carattere generale che possono contribuire in misura rilevante al
successo delle politiche di prevenzione nel loro complesso.
Tra le misure generali rientrano la produzione sostenibile, il Green
Public Procurement per le pubbliche amministrazioni, il riutilizzo,
l’informazione e sensibilizzazione, gli strumenti economici, fiscali e di
regolamentazione, nonché la promozione della ricerca. In relazione a queste
misure si sottolinea la centralità del tema del riutilizzo che vede
impegnato il Ministero nella preparazione dei decreti attuativi previsti
dall’articolo 180-bis del Decreto legislativo 3 aprile 2006 n.152 recante
“Norme in materia ambientale”.
In base a quanto stabilito in materia dalle linee guida della
Commissione europea su particolari flussi di prodotti/rifiuti ritenuti
prioritari, nel Programma sono state scelte alcune misure specifiche di
prevenzione dei rifiuti.
Il carattere “prioritario” di tali flussi è legato alla rilevanza
quantitativa degli stessi rispetto al totale dei rifiuti prodotti o alla
loro suscettibilità ad essere ridotti con facilità e in modo efficiente.
Tali flussi prioritari sono: i rifiuti biodegradabili con particolare
attenzione agli scarti alimentari, i rifiuti cartacei, i rifiuti da
imballaggio ed i rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche.
Secondo quanto previsto dalla normativa nazionale, le Regioni
integreranno la loro pianificazione territoriale con le indicazioni
contenute nel Programma nazionale. A tal fine, viene stabilito per le
regioni il termine di un anno per l’adozione del Programma
nazionale.
Allegati
Decreto del 7 ottobre 2013 (Pdf, 48 KB)
Programma
Nazionale di prevenzione per i rifiuti (Pdf, 240 KB)
Sito: Ministero dell'ambiente