Pubblicata da UNI la nuova Prassi di riferimento UNI/PdR 138:2023 “Modello semplificato di organizzazione, gestione e controllo di cui al D.Lgs. 231/2001 per la prevenzione dei reati contro la Pubblica Amministrazione e dei reati societari nelle micro e piccole imprese“, utile ai fini dell’ottenimento del Rating di legalità.
La prassi di riferimento, sviluppata nell’ambito dell’Accordo di collaborazione istituzionale con la Provincia Autonoma di Trento, è stata elaborata dal Tavolo “MOG prevenzione corruzione PMI” condotto da UNI.
Modello 231 semplificato
La prassi di riferimento propone infatti un modello semplificato di organizzazione, gestione e controllo – come previsto dal D.Lgs. 231/2001 – per la prevenzione dei reati contro la Pubblica Amministrazione, e dei reati societari, specificatamente pensato per le micro e piccole imprese.
Quest’ultime infatti affrontano i profili organizzativi e gestionali in modo spesso spontaneo e poco formalizzato e per ciò è necessario proporre un modello di prevenzione semplificato, che non appesantisca la loro operatività generale.
Si tratta di un nuovo strumento a disposizione di queste realtà imprenditoriali, che spiega come adottare un sistema di controllo e di prevenzione di reati, con conseguenti vantaggi per le stesse aziende in termini organizzativi, di rapporto con la pubblica amministrazione e con tutti gli stakeholder. Il tutto in un’ottica generale di valorizzazione delle buone prassi e delle esperienze virtuose presenti sul mercato.
Compliance aziendale
Il valore di questa prassi di riferimento sta, dunque, nel fornire una risposta alle specifiche esigenze operative delle micro e piccole imprese. Se, infatti, la legislazione vigente che riguarda l’anticorruzione, a livello nazionale ed internazionale, è già molto ampia e consolidata (e vede nella UNI ISO 37001:2016 la norma tecnica di riferimento per quanto concerne i Sistemi di gestione per la prevenzione della corruzione), nessuna particolare indicazione è stata finora rinvenibile per la piccola imprenditorialità con riguardo a tali temi, se non in maniera limitata in ambito dottrinario e, con riguardo ai reati societari, dai Principi di revisione delle piccole imprese.
La UNI/PdR 138:2023 rappresenta, quindi, prima di tutto un’azione di promozione per stimolare la compliance aziendale su questi temi di vitale importanza per la competitività del Paese.
La normazione si schiera nuovamente a favore delle imprese, promuovendo sistemi di gestione trasparenti e di livello operativo. L’adozione di questa nuova Prassi è anche utile ai fini dell’ottenimento del Rating di legalità da parte dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato: l’attribuzione del Rating, a sua volta, può produrre conseguenze favorevoli nei rapporti con banche e P.A.
La prassi di riferimento è liberamente scaricabile dal Catalogo (UNIstore), previa registrazione.
Contesto
Partiamo da alcuni dati.
Transparency International e Banca Mondiale rilevano da anni i livelli di corruzione Paese per Paese, secondo indicatori specifici. Per quanto certi fenomeni siano in certa misura endemici nelle società industrializzate, va ricordato che la corruzione – più di ogni altro fattore – blocca la crescita e lo sviluppo, determinando effetti distorsivi per l’economia e la società nel suo complesso.
Nel 2021 (ultima rilevazione disponibile) l’Italia ha fatto registrare un elevato grado di corruzione, pur parametrata in modo ampio, collocandosi nella classifica europea tra Polonia e Repubblica Ceca, con un punteggio di 42 (su una scala da 0 a 100, dove 0 indica il valore massimo e 100 il valore minimo) per quanto riguarda l’indice di corruzione percepita (CPI – Corruption Perception Index).
In questo quadro generale – in cui tra l’altro le micro, piccole e medie imprese rappresentano la parte preponderante del tessuto produttivo del nostro Paese – la nuova UNI/PdR 138:2023, appena pubblicata, colma un vuoto.
Sito internet: UNI
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