Mase, chiarimenti produzione CSS in R3

Il Mase, in risposta ad interpello, fornisce chiarimenti in merito all’attribuzione dell’operazione R3 – R12 di cui all’All. C, Parte IV del dlgs 152/2006 per la produzione di combustibile solido secondario (CSS) da rifiuto.

La produzione di CSS (come End of waste), anche a seguito della nuova definizione di “recupero di materia” introdotta dal Dlgs n. 116/2020, non parrebbe essere esclusa all’attività “R3” di riciclaggio/recupero delle sostanze organiche non utilizzate come solventi, anche se chiarisce il Mase l’interpello “non è lo strumento adatto per dirimere incertezze nell’attribuzione di codici relativi alle operazioni di recupero“.

Quesito

Con istanza di interpello formulata ai sensi dell’articolo 3-septies del D.L.vo 3 aprile 2006, n.152, la Provincia di Taranto ha richiesto un’interpretazione della vigente normativa in materia ambientale sui seguenti aspetti:

  • a. corretta qualificazione dell’attività di recupero (R3) di cui all’allegato C alla parte IV del d.lgs. 152/2006 per un impianto autorizzato alla produzione di CSS ai sensi dell’art. 184 ter del medesimo decreto ed in conformità al DM 22/2013, attesa la nuova definizione di “recupero di materia” introdotta dal D.lgs n. 116/2020;
  • b. se la Società possa continuare a produrre CSS mediante R12+R3 sui rifiuti in ingresso, oppure se l’operazione R12 possa direttamente ed autonomamente consentirne la produzione.

Considerazioni Mase

Il dlgs 152/2006, all’art.183, comma 1, lett. t) definisce “recupero”: «qualsiasi operazione il cui principale risultato sia di permettere ai rifiuti di svolgere un ruolo utile, sostituendo altri materiali che sarebbero stati altrimenti utilizzati per assolvere una particolare funzione o di prepararli ad assolvere tale funzione, all’interno dell’impianto o nell’economia in generale».

In sintesi, un’operazione volta a consentire ai rifiuti di tornare a svolgere un ruolo utile, sostituendo altri materiali, è qualificabile come recupero e può consistere nel “recupero di materia” ovvero nel “recupero di energia”.

L’elenco delle operazioni di recupero, di cui all’allegato II alla Direttiva 2008/98/CE e all’allegato C al TUA, recentemente modificato dall’art. 8, comma 1, lett. a) e b), decreto legislativo 116/2020, identificate da un codice da R1 a R13 risulta non esaustivo.

In ordine all’operazione di recupero R3, di cui all’allegato C alla parte IV del TUA, definita come «Riciclaggio/recupero delle sostanze organiche non utilizzate come solventi (comprese le operazioni di compostaggio e altre trasformazioni biologiche)», la nuova definizione di “recupero di materianon parrebbe escludere la possibilità di ricondurre la produzione di CSS (EoW) a detta attività R3.

Tra le operazioni qualificabili come “recupero”, l’allegato C della parte IV del D.lgs. 152/2006 contempla oltre all’operazione R3 anche l’operazione R12 definita come “Scambio di rifiuti per sottoporli a una delle operazioni indicate da R1 a R11”.

Quest’ultima operazione prevede altresì un rimando alla nota n. 7 che stabilisce: «In mancanza di un altro codice R appropriato, può comprendere le operazioni preliminari precedenti al recupero, incluso il pretrattamento come, tra l’altro, la cernita, la frammentazione, la compattazione, la pellettizzazione, l’essiccazione, la triturazione, il condizionamento, il ricondizionamento, la separazione, il raggruppamento prima di una delle operazioni indicate da R 1 a R 11».

Da quanto sopra consegue che:

  • l’attribuzione del codice R12 ad una operazione di recupero dipende dalla destinazione dei materiali oggetto di trattamento a successive operazioni contraddistinte dai codici da R1 a R11 vale a dire che i rifiuti oggetto delle operazioni R12 devono essere destinati a successive operazioni di recupero;
  • la nota n.7 alla operazione R12 subordina l’operatività a specifiche condizioni, tra le quali la “mancanza di un altro codice R appropriato” e, pertanto, rappresenta un codice residuale;
  • l’elenco delle operazioni riconducibili alle “operazioni preliminari precedenti al recupero” di cui alla nota n.7 alla operazione R12 non è tassativo.

Risposta Mase

Il Mase, premesso quanto sopra, evidenzia che non potendo avere una conoscenza puntuale e approfondita in merito all’impianto de quo e ai trattamenti svolti dallo stesso, non ritiene lo strumento dell’interpello ambientale adatto a dirimere incertezze nell’attribuzione di codici relativi alle operazioni di recupero.

Pertanto, in sede di autorizzazione, dovrà essere cura delle Autorità competenti stabilire, sulla base delle condizioni specifiche, quali operazioni di recupero identificare e autorizzare a seconda della specifica attività svolta dall’impianto, avendo cura di valutare anche la corrispondenza tra le tipologie di rifiuti oggetto dell’attività di recupero e dei relativi codici EER e l’attività effettivamente svolta sui rifiuti stessi.


Mase, Interpello 4 agosto 2023

Indicazioni in merito a interpello ex art. 3-septies del D. Lgs 152/2006 relativo all’attribuzione dell’operazione (R3 – R12 di cui all’All. C, Parte IV del D.Lgs. 152/2006) per la produzione di CSS da rifiuto.

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