ISPRA, linee guida torbidità delle acque marine

L’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra) ha pubblicato il manuale “Metodi per la stima di livelli di torbidità in aree marine. Criteri di valutazione e gestione”.

Il documento ha lo scopo di delineare un quadro completo che supporti nella caratterizzazione della Variabilità di Fondo del parametro a causa dei processi naturali e antropici che determinano le condizioni ordinarie di un sito.

Come riportato nell’introduzione, le Linee Guida mirano a fornire una guida tecnica per l’acquisizione dei dati di torbidità in aree marino-costiere mediante utilizzo, anche congiunto, di indagini in situ, da telerilevamento e modellistiche.

In particolare, sono trattati i principali vantaggi e svantaggi delle diverse tecniche adoperabili per caratterizzare la Variabilità di Fondo della torbidità con risoluzioni spaziali e temporali coerenti con:

  • le peculiarità delle aree da indagare (al largo, in aree costiere litoranee e confinate/portuali);
  • la periodicità dei parametri ambientali che influiscono sulla variabilità della torbidità nello spazio e nel tempo;
  • le finalità ambientali e operative delle misure (es., per analisi retrospettive e preventive degli effetti).

Un punto centrale delle Linee guida è quello legato alla valutazione e alla gestione di incrementi anomali di torbidità causati da sorgenti di risospensione riconducibili all’esecuzione di operazioni di movimentazione dei sedimenti (es. dragaggi, ripascimenti e sversamenti).

Le linee guida, dopo una introduzione, sono così articolate:

  • fattori che influenzano la variabilità della torbidità in aree marine;
  • metodologie di indagine per lo studio;
  • criteri per l’analisi della variabilità di fondo (VF);
  • recettori sensibili agli incrementi;
  • indicazioni per la gestione di incrementi di torbidità durante le operazioni di movimentazione dei sedimenti.

Per approfondire: Scarica la pubblicazione

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