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	02-02-2021
	Cassazione penale, scarico non autorizzato e responsabilità soci s.n.c. 
		
	La Corte di Cassazione, con la Sentenza n. 1719 del 15 gennaio 
	2021, si è pronunciata in merito alla fattispecie di scarico di 
	acque reflue industriali non autorizzato e responsabilità dei soci 
	nel caso di società di persone.
		Laddove, in una società, il ruolo di amministratore sia 
		contestualmente ricoperto da più persone fisiche - come generalmente 
		avviene nel caso di società di persone, ed in particolare nelle società 
		in nome collettivo, nelle quali, salva diversa pattuizione, tale ruolo 
		spetta disgiuntamente a ciascun socio ex art. 2257, primo comma, cod. 
		civ., applicabile ai sensi dell'art. 2293 cod. civ. e, per quanto qui 
		rileva, non sostanzialmente modificato dall'art. 377, comma 1, d.lgs. 12 
		gennaio 2019, n. 14 - ciascuna di queste è personalmente tenuta 
		all'adempimento degli obblighi normativi penalmente sanzionati, 
		salvo che sia intervenuta una valida delega di funzioni.
		Nel caso di specie, il Tribunale aveva ritenuto i 
		legali rappresentanti di una società in nome collettivo (anche se soci 
		“non operativi”) colpevoli del reato di cui all'art. 137, comma 1, 
		d.lgs. 3 aprile 2006, n. 152 per aver mantenuto uno scarico di acque 
		reflue industriali in pubblica fognatura in assenza di provvedimento 
		autorizzativo, essendo quello precedentemente posseduto scaduto di 
		validità.
		Il fatto che la stazione di servizio, in relazione alla quale era 
		stato accertato lo scarico non autorizzatoin questione, fosse di fatto 
		materialmente gestita dagli altri due soci, secondo la Corte non esimeva 
		gli odierni ricorrenti dal vigilare sull'effettivo rispetto 
		delle prescrizioni stabilite in quanto destinatari degli 
		obblighi stabiliti dalla normativa in materia.