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13-11-2020
Rifiuti, materie fecali e condizioni per esclusione dalla disciplina dei
rifiuti
La Corte di Cassazione, con la Sentenza n. 30299 del 2 novembre
2020, si è pronunciata sulle condizioni per l'esclusione delle
materie fecali dalla disciplina dei rifiuti, ex art. 185
d.lgs. 152/2006.
La Corte ha ribadito che:
"La esclusione delle materie fecali dalla disciplina dei rifiuti di
cui al d.lgs. n.152 del 2006 è subordinata alla condizione che esse
provengano da attività agricola e che siano effettivamente riutilizzate
nella stessa attività. L’utilizzo dei liquami rivenienti dai materiali fecali di origine
agricola (ed è il caso di precisare che la origine agricola è tale da
comprendere ogni origine che sia derivante da un uso agricolo, anche
connesso al loro allevamento, degli animali terricoli) è tale da far
escludere per gli stessi la qualificazione in termini di rifiuti in quanto
gli stessi siano utilizzati sotto forma di concime sia attraverso il loro
generico spandimento, sia attraverso la pratica della fertirrigazione (in
relazione alla quale pratica, onde definirne il contenuto, si precisa che
essa consiste nella concimazione dei campi utilizzando quale vettore del
fertilizzante, anche naturale - id est: il letame, cioè la materia fecale
agricola – l’acqua); in ambedue i casi, tuttavia, la esclusione di cui sopra
si verifica in quanto ricorrano le seguenti condizioni: che vi sia una
coltivazione effettivamente in atto; che per qualità, per quantità e per le
modalità della loro l’applicazione l’uso degli effluenti risulti congruo
rispetto allo scopo dichiarato; che non emergano elementi sintomatici tali
da indurre l’esistenza di un uso diverso da quello consentito".
Nel caso di specie, la Corte ha confermato il provvedimento di convalida
del sequestro probatorio avente ad oggetto un terreno della superficie di
circa 2.000,00 mq ove il ricorrente aveva senza alcuna accortezza
(tanto che gli stessi avevano dato luogo a dei fenomeni di ruscellamento
verso i corsi d'acqua sottostanti), in violazione dell'art. 256 del d.lgs.
n. 152 del 2006, depositato dei liquami animali rivenienti da una stalla
ubicata nelle vicinanze.