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News / Giurisprudenza / Inquinamento suolo

28-07-2020

Consiglio di Stato, inquinamento e responsabilità proprietario dell'area

Il Consiglio di Stato, con la Sentenza n. 4248 del 2 luglio 2020, si è pronunciato in tema di responsabilità del proprietario dell'area in caso di inquinamento altrui affermando che non è configurabile la responsabilità oggettiva in capo al proprietario dell'area inquinata e da bonificare per il solo fatto di rivestire tale qualità.

Non è configurabile (in via automatica, come responsabilità oggettiva o per fatto altrui) una responsabilità in capo al proprietario dell’area inquinata e da bonificare per il solo fatto di rivestire tale qualità, ove non si dimostri che questi abbia provocato, o contribuito a provocare, il danno ambientale: dimostrandosi necessario che l'autorità competente accerti il nesso causale tra l'azione d’uno o più agenti individuabili ed il danno ambientale concreto e quantificabile, onde sia possibile imporre loro misure di riparazione, a prescindere dal tipo d’inquinamento di cui trattasi.

In altri termini, la mera qualifica di proprietario del suolo non determina, di per sé sola, alcuna responsabilità conseguente al ritrovamento di rifiuti e il loro smaltimento nell’area di appartenenza: ai fini della configurabilità degli obblighi di rimozione e smaltimento, rivelandosi insufficiente la mera titolarità del diritto reale o di godimento sulle aree interessate dall'abbandono dei rifiuti, atteso che il legislatore richiede la sussistenza dell'elemento psicologico, e la necessità dell'accertamento della responsabilità soggettiva, in contraddittorio con i soggetti interessati, da parte degli organi preposti al controllo.


 


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