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27-05-2020
Cassazione penale, reato di emissioni moleste di vapori e fumi
La Corte di Cassazione, con la Sentenza n. 13324 del 30 aprile
2020, si è pronunciata sulla fattispecie contravvenzionale di
emissioni moleste di vapori e fumi, ex art. 674 c.p. (Getto
pericolose di cose).
Secondo la Corte, per l'applicabilità della fattispecie
contravvenzionale, di cui all'art. 674 c. p., per le attività
produttive occorre distinguere l'ipotesi che siano svolte
senza autorizzazione (perché non prevista o perché non richiesta o
ottenuta) oppure in conformità alle previste autorizzazioni.
- Nella prima ipotesi, il contrasto con gli interessi protetti dalla
disposizione di legge va valutato secondo criteri di "stretta
tollerabilità",
- mentre laddove l'attività è esercitata secondo
l'autorizzazione e senza superamento dei limiti di questa, si deve fare
riferimento alla "normale tollerabilità" delle persone quale si ricava
dal contenuto dell'art. 844 cod. civ.. Qualora sia riscontrata
l'autorizzazione e il rispetto dei limiti di questa, una responsabilità
potrà comunque sussistere qualora l'azienda non adotti quegli
accorgimenti tecnici ragionevolmente utilizzabili per ulteriormente
abbattere l'impatto sulla realtà esterna.
Ritiene infatti il Collegio che non si possa prescindere dal dato
normativo dell'art. 674 cod. pen. che espressamente vieta le
emissioni di gas, di vapori o di fumo atti a cagionare l'evento di molestia
alle persone, "molestia" che, come affermato da una risalente ma
condivisibile pronuncia, ricomprende tutte le situazioni di fastidio,
disagio, disturbo e comunque di turbamento della tranquillità e della quiete
che producono un impatto negativo, anche psichico, sull'esercizio delle
normali attività quotidiane di lavoro e di relazione, situazioni che non
comprendono il danno o anche il pericolo di danno alla salute e/o
all'ambiente, casi nei quali altre sono le fattispecie incriminatrici
applicabili.
Nel caso di specie, la Corte ha confermato la
responsabilità del titolare di un ristorante, contestato di aver immesso
nell'aria vapori e fumi provenienti dalla cucina in assenza di canna
fumaria, causando molestie ai residenti.