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News / Giurisprudenza / IPPC

10-10-2019

TAR Puglia, Relazione di riferimento Aia e principio "chi inquina paga"

Il Tribunale Amministrativo Regionale Puglia, con la Sentenza n. 1265 del 4 ottobre 2019, si è pronunciato sulla finalità della Relazione di riferimento Aia affermando che, in attuazione del principio "chi inquina paga", è interesse del gestore di un impianto presentarla.

La presentazione della relazione di riferimento costituisce attuazione del principio “chi inquina paga”, con conseguente ripartizione delle responsabilità tra i soggetti inquinanti: quindi, è interesse del gestore presentare la relazione di riferimento al fine di veder correttamente constatato lo stato di inquinamento del sito, di modo che il principio "chi inquina paga", venga attuato evitando, per così dire, di pagare inquinamenti già presenti.

L'articolo 29-sexies, comma 9-quinquies, del T.U.A. stabilisce, che in sede di autorizzazione, sono comunque previste condizioni idonee a garantire che se il gestore non è tenuto ad elaborare la relazione di riferimento di cui alla lettera a), "al momento della cessazione definitiva delle attività esegua gli interventi necessari ad eliminare, controllare, contenere o ridurre le sostanze pericolose pertinenti in modo che il sito, tenuto conto dell'uso attuale o dell'uso futuro approvato del medesimo, non comporti un rischio significativo per la salute umana o per l'ambiente a causa della contaminazione del suolo o delle acque sotterranee in conseguenza delle attività autorizzate, tenendo conto dello stato del sito di ubicazione dell'installazione indicato nell'istanza" (lett. e).

Pertanto, al momento della cessazione definitiva dell'attività, lo stato del sito da rapportare a quello attuale, in assenza della relazione, sarà quello constatato in sede di autorizzazione.


 


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