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	21-12-2015
	Cassazione civile, canone di depurazione
	La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 25112 del 14 dicembre 2015, si 
	è pronunciata sul pagamento del canone di depurazione in 
	assenza di impianto di depurazione centralizzato delle acque 
	ribadendo che il canone non è dovuto. 
	In tema di canone di depurazione delle acque, non vi è luogo al 
	pagamento laddove il Comune sia sfornito di impianto di 
	depurazione centralizzato delle acque, ciò perché la tariffa del 
	servizio idrico integrato si configura, in tutte le sue componenti, come il
	corrispettivo di una prestazione commerciale complessa che 
	ancorché determinato nel suo ammontare in base alla legge, trova fonte non 
	in un atto autoritativo direttamente incidente sul patrimonio dell'utente, 
	bensì nel contratto di utenza. 
	E poiché la quota di tariffa riferita ai servizio di depurazione, 
	in quanto componente della complessiva tariffa del servizio idrico 
	integrato, ne ripete necessariamente la natura di corrispettivo 
	contrattuale, il cui ammontare è inserito automaticamente nel 
	contratto, è irragionevole l'imposizione all'utente 
	dell'obbligo del pagamento della quota riferita al servizio 
	di depurazione anche in mancanza della controprestazione, 
	non potendosi ritenere, stante l'unitarietà della tariffa, che le sue 
	singole componenti abbiano natura non omogenea, e, conseguentemente, che 
	anche solo una di esse, a differenza delle altre, non abbia natura di 
	corrispettivo contrattuale ma di tributo .