News / Giurisprudenza / Acque
Cassazione penale, distinzione tra acque domestiche e industriali
La Corte di Cassazione, sez. III, con la
Sentenza 31 gennaio 2013, n. 4844 si è pronunciata sulla distinzione tra
acque reflue domestiche e industriali ribadendo quanto affermato dalla
propria giurisprudenza, secondo cui la definizione di acque reflue
domestiche, contenuta nell'art. 74, comma 1, lettera g), del d.lgs.
n. 152 del 2006, quali acque provenienti da insediamenti di tipo
residenziale e da servizi e derivanti prevalentemente dal metabolismo umano
e da attività domestiche, è tale da non ricomprendere (ai
sensi del successivo art. 101, comma 7, lettera e) le acque reflue
non aventi caratteristiche qualitative equivalenti a quelle domestiche
(Cass., sez. 3, 15/12/2010, n. 2313; Cass. sez. 3, 18/06/2009, n. 35137).
In particolare, la natura del refluo scaricato costituisce il criterio di
discrimine tra la tutela punitiva di tipo amministrativo e quella
strettamente penale: nel caso in cui lo scarico abusivo abbia ad oggetto
acque reflue domestiche, potrà configurarsi l'illecito
amministrativo, ex d.lgs. n. 156 del 2006, art. 133, comma 2; mentre si avrà
il reato di cui all'art. 137, comma 1, del richiamato decreto, qualora lo
scarico riguardi acque reflue industriali, definite
dall'art. 74, lettera h), come qualsiasi tipo di acque reflue provenienti da
edifici o installazioni in cui si svolgono attività commerciali o di
produzione di beni, differenti qualitativamente dalle acque reflue
domestiche e da quelle meteoriche di dilavamento, intendendosi per tali
anche quelle venute in contatto con sostanze o materiali, anche inquinanti.
Pertanto nella nozione di acque reflue industriali rientrano
tutti i reflui derivanti da attività che non attengono strettamente al
prevalente metabolismo umano ed alle attività domestiche, cioè non
collegati alla presenza umana, alla coabitazione ed alla convivenza di
persone; con la conseguenza che sono da considerare scarichi industriali,
oltre ai reflui provenienti da attività di produzione industriale vera e
propria, anche quelli provenienti da insediamenti ove si svolgono attività
artigianali e di prestazioni di servizi, quando le caratteristiche
qualitative degli stessi siano diverse da quelle delle acque domestiche,
come nel caso delle acque reflue provenienti da laboratori diretti alla
produzione di alimenti.
Nel caso di specie si trattava di uno scarico di acque
reflue, provenienti dal ciclo produttivo di un bar,
pasticceria e ristorazione, direttamente nella rete cittadina, attraverso le
tubazioni condominiali, senza esservi autorizzato.