Nel CdM del 5 dicembre 2023 è stata approvata una norma su proposta del MIMIT per lo sviluppo della filiera nazionale del fotovoltaico, affidando ad Enea il compito di istituire un registro di qualità degli impianti, finalizzato alla definizione di un nuovo regime di incentivi per le imprese.
Il decreto energia
Nel decreto energia, approvato il 5 dicembre 2023 in Consiglio dei Ministri, anche una norma sul fotovoltaico predisposta dal Mimit al fine di facilitare lo sviluppo di una filiera nazionale nella tecnologia green.
Il registro impianti
La nuova norma attribuisce a Enea il compito di istituire un registro, distinto in tre sezioni, dove gli impianti fotovoltaici vengono classificati e iscritti, a seconda delle caratteristiche e delle qualità energetiche.
La realizzazione di tale registro è volta ad indirizzare gli investimenti delle imprese sulla tecnologia più performante, considerato che il fotovoltaico è al centro della transizione energetica e rappresenta la fonte di energia rinnovabile con più rapida crescita anche in Italia.
Obiettivo decarbonizzazione
Come già indicato nel Green Deal europeo, la decarbonizzazione del sistema energetico dell’Ue è fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi climatici al 2030 e 2050. Risulta a tal fine rilevante selezionare la migliore tecnologia per gestire il processo con massima efficienza e sostenibilità e con il migliore ritorno per il sistema produttivo che è in condizione di sviluppare una tecnologia competitiva a livello europeo.
Incentivi per le imprese
La norma approvata con il decreto energia è pertanto propedeutica alla definizione del nuovo regime per gli incentivi alle imprese, che intenderanno realizzare impianti fotovoltaici ai fini dell’autoconsumo industriale, sul quale il governo italiano ha ottenuto il via libera dalla Commissione Europea in sede di riprogrammazione del Pnrr e RepowerEU nell’ambito dei programmi Transizione 5.0, con 6,363 miliardi di dote, e sul sostegno alle PMI per l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili, concedendo un contributo a fondo perduto per una dotazione totale di 320 milioni di euro.
La revisione approvata dalla Commissione assicura inoltre un migliore sviluppo degli impianti di tecnologia green, grazie ai programmi per la Transizione Ecologica, le Tecnologie Net Zero e la competitività e resilienza delle filiere strategiche, con una dotazione totale di 2,5 miliardi di euro nella forma di finanziamento dei contratti di sviluppo produttivi per le tecnologie green e ambientali (come appunto quelle fotovoltaiche).
Fonte: MIMIT