Filiera tessile, Decreto EPR in consultazione

In consultazione lo schema di decreto del MASE che individua gli adempimenti nella filiera dei prodotti del settore tessile e moda istituendo la responsabilità estesa del produttore (EPR), con l’obiettivo di promuovere la sostenibilità dei prodotti e la riduzione degli impatti sull’ambiente.

Schema di decreto EPR tessile

Il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, di concerto con il Ministro delle Imprese e del “Made in Italy” ha, infatti, predisposto uno schema di decreto che, in coerenza con la “Strategia nazionale per l’Economia circolare”, introduce alcune importanti novità per la filiera dei prodotti tessili di abbigliamento, calzature, accessori, pelletteria e tessili per la casa.

Regime di responsabilità estesa

Il regime di responsabilità estesa prevede che il produttore si faccia carico “del finanziamento e della organizzazione della raccolta, dell’avvio a preparazione per il riutilizzo, riciclaggio e recupero dei rifiuti derivanti dai prodotti tessili”.

Il produttore potrà adempiere agli obblighi mediante la costituzione di un sistema di gestione “in forma collettiva o individuale”.

Sistemi di raccolta

Lo stesso produttore assicura idonei mezzi finanziari e organizzativi per realizzare una “capillare rete di raccolta dei rifiuti tessili sul tutto il territorio nazionale”, attraverso i sistemi di gestione e in accordo con gli Enti d’ambito, così come “lo sviluppo di sistemi di raccolta selettivi per incrementare la qualità delle frazioni tessili”.

Il versamento di un “contributo ambientale”, “non dovrà superare i costi necessari per fornire il servizio di gestione dei rifiuti in modo efficiente e dovrà favorire l’innovazione orientata verso modelli di economia circolare”.

Obiettivi del decreto

Tra gli obiettivi centrali del decreto c’è la sostenibilità del prodotto, nonché “una progettazione degli stessi e dei loro componenti volta a ridurre gli impatti ambientali e la generazione dei rifiuti”.

Per tali motivi, il produttore deve sviluppare, produrre, commercializzare prodotti “adatti al riutilizzo e alla riparazione, contenenti materiali riciclati, tecnicamente durevoli e facilmente riparabili”, internalizzando “i principi e i modelli economici improntati alla circolarità”.  

Eco-progettazione

Quali misure di “eco-progettazione”, sono previste l’impiego di fibre tessili e materiali naturali biocompatibili, l’eliminazione di componenti e sostanze pericolose anche con riferimento alle microplastiche rilasciate nell’ambiente, la riduzione di difetti di qualità che portino il consumatore a disfarsene, ma anche l’impiego di tecniche di mischia delle fibre e di tessuti che favoriscano adattabilità a usi multipli e riparabilità.

Nel testo si fa inoltre riferimento alla ricerca, allo sviluppo e all’utilizzo di tecnologie avanzate per la cernita di fibre provenienti dal trattamento dei rifiuti e per il riciclaggio, così come a un sistema di “etichettatura digitale” che descriva caratteristiche e composizione fibrosa, indicando parti non tessili di origine animale.  

Consultazione e Coordinamento

Inoltre, per raggiungere gli obiettivi fissati e garantire il necessario coordinamento dell’attività di raccolta differenziata, è istituito il CORIT, Centro di Coordinamento per il Riciclo dei Tessili, costituito da tutti i sistemi individuali e collettivi di gestione riconosciuti dal Ministero.

Sul testo del Decreto è stata avviata una consultazione degli stakeholder principali, che terminerà il 3 marzo 2023.


Sito internet: Ministero Ambiente e Sicurezza Energetica

Vedi anche: MASE, deposito nei punti vendita rifiuti tessili

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