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01-06-2016
Emilia-Romagna, approvata Legge Comunitaria regionale 2016
La Regione Emilia-Romagna, con Legge n. 9 del 30 maggio 2016,
ha approvato la "Legge Comunitaria regionale per il 2016" che tra
l'altro modifica la disciplina sui pericoli di incidenti rilevanti
connessi con determinate sostanze pericolose e sull'energia.
In particolare, in attuazione del D.lgs. 105/2015 e della direttiva
2012/18/UE la nuova disciplina regionale Seveso modifica
sostanzialmente la Legge regionale
17 dicembre 2003, n. 26, in cui tra l'altro viene sostituito il riferimento
al D.lgs. 334/1999 con il D.lgs. 105/2015 e stabilita la competenza
delle Arpae al posto delle province.
Pertanto, le funzioni
amministrative in materia di rischio di incidenti rilevanti, tra cui il
procedimento istruttorio di valutazione della Scheda Tecnica, e tutti
gli adempimenti relativi alle ispezioni sul Sistema di Gestione della
Sicurezza, precedentemente svolte dalle Province, sono ora attribuite ad Arpae.
La L.R. 9/2016, in relazione agli adempimenti dei gestori
soggetti a notifica, specifica che gli stessi dovranno:
- inviare anche ad Arpae la notifica
e le comunicazioni relative a modifiche che potrebbero costituire
aggravio di rischio per gli stabilimenti di soglia inferiore e
superiore
- inviare anche ad Arpae il rapporto di sicurezza in formato
elettronico per gli stabilimenti di soglia superiore
- predisporre e inviare ad Arpae una scheda tecnica, anche in formato
elettronico, che dimostri l´avvenuta identificazione dei pericoli e la
valutazione della relativa
probabilità e gravità per i soli stabilimenti di soglia inferiore.
In merito all'energia, la legge Comunitaria 2016 modifica
alcune disposizioni delle leggi regionali n. 13 del 2015, n. 37 del 2002, n.
10 del 1993, nonché la legge regionale 23 dicembre 2004, n. 26 anche con
riferimento alla disciplina degli impianti termici.
Inoltre, si segnala l'inserimento di una norma che, in
attuazione della direttiva europea 2008/98/CE relativa ai rifiuti,
prevede a partire dal 14 giugno 2016 la sanzione regionale
pecuniaria amministrativa fino a mezzo milione di euro per la violazione,
da parte dei gestori, delle disposizioni pianificatorie in ordine ai flussi dei rifiuti
urbani.