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	04-06-2014
	Veneto, acque reflue ospedali e case di cura assimilabili alle acque 
	reflue domestiche
	Sul BUR Veneto 56/2014 è stata pubblicata la
	
	Deliberazione della Giunta Regionale n. 691 del 13 maggio 2014 recante
	"Disciplina acque reflue assimilabili alle acque reflue domestiche. 
	Modifiche dell'art. 34 del Piano regionale di Tutela delle Acque (PTA) 
	(deliberazione del Consiglio regionale n. 107 del 5/11/2009). Ai sensi 
	dell'art. 4. comma 3 del Piano regionale di Tutela delle Acque. Dgr 16/CR 
	del 20.02.2014".
	Nel dettaglio, la delibera modifica l'articolo 34 
	del Piano di Tutela delle Acque rendendo assimilabili alle acque 
	reflue domestiche gli scarichi delle acque reflue provenienti da
	ospedali, case di cura, residenze socio 
	assistenziali e riabilitative, con esclusione dei laboratori scientifici, di 
	analisi e ricerca e didattici.
	Il citato art. 34 prevede l'assimilabilità automatica 
	alla acque reflue domestiche per tutta una tipologia di attività che 
	producono reflui i cui scarichi possono essere ricondotti (e quindi 
	assimilati) agli scarichi di acque reflue domestiche, senza ulteriori 
	controlli o verifiche, se non la mera appartenenza ad una delle tipologie di 
	attività ivi elencate, tra cui quelle provenienti da insediamenti adibiti a 
	"ospedali, case o istituti di cura, residenze socio assistenziali e 
	riabilitative con numero di posti letto inferiore a 50", con esclusione 
	degli scarichi dei laboratori scientifici e di analisi e ricerca, oltre che 
	quelli a carattere didattico. 
	La delibera in commento, avendo eliminato il testo 
	"con numero di posti letto inferiore a 50",  ha reso da subito
	assimilabili alle acque reflue domestiche tutte le suddette 
	attività a prescindere dal numero dei posti letto, pur confermando 
	l'obbligatorietà del trattamento di disinfezione.