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28-02-2014
Emilia-Romagna, presentato il Piano regionale dei rifiuti
Illustrato in Commissione Ambiente il Piano regionale di gestione
dei rifiuti è stato, che ha come obiettivo la
raccolta differenziata al 70%, riduzione del 25% della produzione pro-capite
dei rifiuti urbani, riciclaggio al 65%, diminuzione del numero di impianti
attivi a partire dalle discariche e dagli stessi inceneritori.
Riduzione tra il 20 e il 25% della produzione pro-capite
dei rifiuti urbani, raccolta differenziata ad
almeno il 70% entro 6 anni, riciclaggio di carta,
metalli, plastica, legno, vetro e organico per almeno il 65%,
autosufficienza per lo smaltimento nell’ambito regionale
con l’ottimizzazione degli impianti esistenti, recupero energetico
delle frazioni di rifiuto per le quali non è possibile alcun recupero,
minimizzazione dello smaltimento a partire dal conferimento in discarica.
Sono i principali obiettivi del Piano regionale di
gestione dei rifiuti (Prgr) che, ponendosi come orizzonte temporale il
2020, è stato adottato dalla Giunta della Regione
Emilia-Romagna e illustrato questa mattina, nel corso di una comunicazione,
dal sottosegretario Alfredo Bertelli ai componenti della
Commissione Ambiente dell’Assemblea legislativa.
Rifiuti urbani
Tre i filoni di intervento: prevenzione, recupero di materia,
recupero energetico e smaltimento.
Prevenzione: gli obiettivi sono una riduzione della
produzione di rifiuti urbani pro capite compresa tra il 15 ed il 20%, nonché
la diminuzione della pericolosità dei rifiuti speciali.
Recupero di materia: si punta al raggiungimento di
almeno il 70% di raccolta differenziata entro il 2020. Sempre nello stesso
periodo si tenderà a un incremento della qualità della raccolta
differenziata che porti al riciclaggio di carta, metalli, plastica, legno,
vetro e organico per almeno il 65% in termini di peso rispetto al
quantitativo totale delle stesse frazioni presenti nel rifiuto urbano.
Inoltre si punterà a un incremento del recupero della frazione organica per
la produzione di compost di qualità.
Recupero energetico e smaltimento: prevede
l’autosufficienza per lo smaltimento dei rifiuti urbani e speciali prodotti
nell’ambito regionale, mediante l’utilizzo ottimale degli impianti
esistenti. Poi il recupero energetico delle frazioni di rifiuto per le quali
non sia possibile alcun recupero di materia; la minimizzazione dello
smaltimento a partire dal conferimento in discarica; l’equa distribuzione
territoriale dei carichi ambientali derivanti dalla gestione dei rifiuti.
Il Piano prevede che, a fronte di una popolazione in crescita tendenziale
del 5,4%, la produzione pro capite (kg/ab) abbia un decremento stimato
compreso tra il 20 e il 25% e la raccolta differenziata salga dal 53 al 70%.
Tali previsioni necessitano di un modello integrato dell’intero ciclo di
gestione, non affidato solo ai risultati attesi dalla messa in atto di
politiche di recupero e smaltimento ma anche all’obiettivo di ridurre i
rifiuti alla fonte.
Fonte: Regione Emilia-Romagna