Il Consiglio dell’Unione Europea il 12 aprile 2024 ha adottato in via definitiva la direttiva sulla prestazione energetica nell’edilizia (Energy Performance of Buildings Directive – EPBD), che contribuirà a ridurre le emissioni di gas a effetto serra nel percorso del Green Deal europeo.
Aggiornamento: la Direttiva (UE) 2024/1275 è stata pubblicata nella GUUE dell’8 maggio 2024. Entra in vigore il 28 maggio 2024 e deve essere recepita entro il 29 maggio 2026.
Riduzione emissioni ed energia
“Zero emissioni” sarà la norma per i nuovi edifici. La normativa definisce il quadro per consentire agli Stati membri di ridurre le emissioni e il consumo energetico negli edifici in tutta l’UE, da abitazioni e luoghi di lavoro a scuole, ospedali e altri edifici pubblici. Ciò contribuirà a migliorare la salute e la qualità della vita delle persone.
La direttiva rafforzerà l’indipendenza energetica dell’Europa, in linea con il piano REPowerEU, riducendo l’uso di combustibili fossili importati.
Edifici a emissioni zero entro il 2050
Attualmente, gli edifici sono responsabili di oltre un terzo delle emissioni di gas a effetto serra nell’UE. In base alle nuove norme, entro il 2030 tutti i nuovi edifici dovrebbero essere a emissioni zero ed entro il 2050 il parco immobiliare dell’UE dovrebbe essere trasformato in un parco immobiliare a emissioni zero.
Norme minime di prestazione energetica
Edifici non residenziali
Per gli edifici non residenziali, la direttiva riveduta introduce norme minime di prestazione energetica che garantiscono che tali edifici non superino la quantità massima specificata di energia primaria o finale che possono utilizzare per m2 all’anno. Secondo le nuove norme, nel 2030 tutti gli edifici non residenziali saranno al di sopra del 16% degli edifici con le peggiori prestazioni ed entro il 2033 al di sopra del 26% degli edifici con le peggiori prestazioni in termini di prestazione energetica. Ciò porterà a una graduale eliminazione degli edifici non residenziali con le prestazioni peggiori.
Gli Stati membri possono scegliere di esentare dalle norme edifici specifici, come gli edifici storici, i luoghi di culto o gli edifici di proprietà delle forze armate.
Edifici residenziali
Gli Stati membri provvederanno inoltre affinché il consumo medio di energia primaria degli edifici residenziali sia ridotto del 16 % nel 2030 e del 20-22 % nel 2035. Almeno il 55% della riduzione energetica sarà ottenuta attraverso la ristrutturazione del 43% degli edifici residenziali con le peggiori prestazioni.
Nei loro sforzi di ristrutturazione, gli Stati membri metteranno in atto misure di assistenza tecnica e sostegno finanziario, con particolare attenzione alle famiglie vulnerabili.
Obiettivi direttiva
La direttiva riveduta fissa obiettivi ambiziosi per ridurre il consumo energetico complessivo degli edifici in tutta l’UE, tenendo conto delle specificità nazionali. Sarà responsabilità degli Stati membri selezionare gli edifici e le misure da adottare.
La direttiva stimolerà la domanda di tecnologie pulite prodotte in Europa e creerà posti di lavoro, investimenti e crescita.
Eliminazione uso combustibili fossili
Al fine di decarbonizzare il settore edilizio, i piani nazionali di ristrutturazione degli edifici includeranno una tabella di marcia volta a eliminare gradualmente le caldaie a combustibili fossili entro il 2040.
Energia solare e mobilità sostenibile
I combustibili fossili saranno progressivamente eliminati dal riscaldamento negli edifici e sostituiti da fonti rinnovabili, in particolare l’energia solare.
Le nuove norme garantiranno la diffusione di impianti di energia solare adeguati nei nuovi edifici, negli edifici pubblici e in quelli non residenziali esistenti in fase di ristrutturazione che richiedono un’autorizzazione.
Forniranno inoltre infrastrutture per la mobilità sostenibile, compresi punti di ricarica per le auto elettriche all’interno o in prossimità degli edifici, precablaggi o condotti per ospitare le future infrastrutture e parcheggi per le biciclette.
Le disposizioni sul pre-cablaggio e sui punti di ricarica per i veicoli elettrici inoltre promuoveranno la diffusione della mobilità sostenibile.
Prossime tappe
La direttiva riveduta sarà pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell’Unione ed entrerà in vigore nelle prossime settimane. Gli Stati membri avranno due anni di tempo per recepire le disposizioni della direttiva nella loro legislazione nazionale.
Contesto
Il 15 dicembre 2021 la Commissione ha presentato al Parlamento europeo e al Consiglio una proposta di rifusione della direttiva sulla prestazione energetica nell’edilizia. La direttiva fa parte del pacchetto “Pronti per il 55%“, che definisce la visione per il raggiungimento di un parco immobiliare a emissioni zero entro il 2050.
La direttiva vigente, riveduta da ultimo nel 2018, stabilisce i requisiti minimi per la prestazione energetica degli edifici di nuova costruzione e degli edifici esistenti in fase di ristrutturazione. Stabilisce una metodologia per il calcolo della prestazione energetica integrata degli edifici e introduce una certificazione della prestazione energetica per gli edifici.
La direttiva riveduta è fondamentale per realizzare il principio “l’efficienza energetica al primo posto”, come evidenziato nella strategia per le ondate di ristrutturazioni, pubblicata dalla Commissione europea nell’ottobre 2020.
Fonte: Siti internet Consiglio dell’Unione Europea – Commissione Europea Rappresentanza italiana
Per approfondire