La Regione Emilia-Romagna ha approvato il Piano aria integrato regionale (Pair 2030) prevedendo misure per ridurre le emissioni di inquinanti con interventi sui trasporti, agricoltura e industria e prevenire gli episodi di inquinamento acuto.
Nuovo Pair 2023
Dopo un lungo e articolato percorso di confronto con moltissimi interlocutori, la Giunta ha adottato il Pair il 7 aprile 2023. Ora inizia un percorso che porterà il Piano alla discussione in Aula nell’ambito della Assemblea legislativa.
Il Piano aria integrato regionale – Pair 2030, può contare su risorse pari a 154,6 milioni di euro, 64 dei quali verranno impiegati nel primo triennio.
Tra le novità i Comuni coinvolti: nel Piano precedente erano 33, fra cui tutti i capoluoghi di provincia, nel nuovo Piano saranno 207 (Bologna e agglomerato, Appennino, Pianura Ovest e Pianura Est), confermando l’estensione dell’ambito di intervento introdotta con le misure straordinarie del 2021.
Le misure previste dal Piano
Sono stati individuati 8 ambiti d’intervento prioritari per il raggiungimento degli obiettivi della qualità dell’aria, di cui 5 tematici (ambito urbano e zone di pianura, trasporti, energia e biomasse, attività produttive) e 3 trasversali.
Nelle città si lavorerà per ridurre i flussi di traffico, promuovendo la mobilità ciclistica e sostenibile e l’intermodalità, con nuovi bandi “Bike to work” e incentivi all’acquisto di biciclette, cargo-bike e motocicli elettrici.
A partire dal 1° ottobre 2025, come già previsto nel precedente Piano, nei comuni con popolazione superiore a 30mila abitanti, dell’agglomerato di Bologna e in quelli che avevano già aderito volontariamente, entreranno in vigore le limitazioni ai diesel euro 5. In tutti gli altri, entreranno in vigore dal 1° ottobre 2023 le limitazioni relative agli euro 4.
Il PAIR 2030 prevede, inoltre, la possibilità di utilizzare il servizio Move-in, una misura al contempo ecologica e di equità sociale per chi non può permettersi di cambiare il veicolo soggetto alle limitazioni.
I settori coinvolti
Si prevede il potenziamento ulteriore del trasporto pubblico sia su gomma che su ferro, rinnovato il parco autobus, confermata l’integrazione tariffaria per gli abbonamenti Salta su e Mi muovo, ma anche gli incentivi per lo spostamento del trasporto merci su ferro.
Per quanto riguarda l’ambito energetico, il nuovo Piano prevede ancora incentivi per la sostituzione delle vecchie stufe con impianti di ultima generazione e la conferma, ora strutturale nelle zone di pianura, del limite delle temperature fino a un massimo di 19°C in casa, ufficio, luoghi di ricreazione, associazioni, luoghi di culto (sono esclusi ospedali e case di cura). Saranno 17 invece i gradi consentiti nel commercio e nell’industria.
Il Piano regolamenta anche l’installazione e l’utilizzo degli impianti a biomassa per il riscaldamento domestico nelle zone di pianura, prevedendo limitazioni progressive in funzione della classificazione emissiva degli impianti.
Per il mondo produttivo l’obiettivo è quello della riqualificazione progressiva delle tecniche adottate nelle aziende e di una riduzione delle emissioni, promuovendo anche accordi d’area o territoriali.
Infine, per agricoltura e zootecnia, sono previsti bandi di finanziamento per la copertura delle vasche, l’efficienza degli stoccaggi e le tecniche di spandimento per liquami e fertilizzanti, ma anche l’obbligo di interramento degli effluenti zootecnici entro le 12 ore dallo spandimento, oltreché l’obbligo di copertura di vasche e lagoni di stoccaggio a partire dal 1° gennaio del 2030. A partire dal 1° gennaio 2026, nelle zone Pianura ovest, est e agglomerato, ci sarà l’obbligo di incorporare nel terreno i fertilizzanti a base di urea nel più breve tempo possibile e, comunque, entro le 24 ore successive allo spandimento.
Misure emergenziali
Sono confermate le misure emergenziali, già introdotte nel 2021, che si attivano sulla base di un meccanismo previsionale volto a evitare il più possibile il verificarsi dei superamenti del valore limite giornaliero di PM10.
Il Piano prevede inoltre che i Comuni intervengano con misure aggiuntive a livello locale sulle principali sorgenti emissive, nel momento in cui vengano raggiunti, in una delle stazioni di monitoraggio collocate sul proprio territorio, i 25 superamenti del valore limite giornaliero di PM10.
A queste azioni se ne affiancano poi altre per la sostenibilità ambientale degli enti pubblici e per la comunicazione, educazione e formazione.
Sito internet: Regione Emilia-Romagna