Il Parco dell’Appennino tosco-emiliano primo in Europa per gestione di foreste, acqua, suolo, biodiversità e turismo grazie alla doppia certificazione FSC e PEFC, avvia la vendita di crediti di sostenibilità alle imprese impegnate in progetti di miglioramento ambientale.
Oltre 4mila crediti ambientali nel 2022 per altrettante tonnellate di anidride carbonica sottratta all’atmosfera i cui fondi saranno redistribuiti nel territorio.
Non solo custode dell’ambiente e della biodiversità, ma motore di uno sviluppo pienamente sostenibile per l’intera comunità, in un’area compresa tra le province di Reggio Emilia e Parma, per quanto riguarda l’Emilia-Romagna e quelle di Massa-Carrara e Lucca, in Toscana.
Le certificazioni FSC e PEFC
Il Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano apripista nell’erogazione di nuovi servizi ambientali a partire dalla vendita di crediti di sostenibilità, anche grazie alla doppia certificazione FSC (Forest Stewardship Council) e PEFC (Programme for de Endorsement of Forest Certification), che ha recentemente ottenuto, primo in Italia e in Europa.
Due attestazioni che ne riconoscono la capacità di gestire in modo pienamente sostenibile non solo il proprio patrimonio ambientale – foreste, acqua, suolo, biodiversità – ma anche le attività turistico-ricreative, con importanti ricadute per quanto riguarda l’aumento dell’ assorbimento di anidride carbonica dall’atmosfera. Un risultato frutto di un progetto pluriennale.
I crediti di sostenibilità
Le certificazioni attestano che il Parco nazionale Appennino tosco-emiliano applica tecniche di gestione innovative dal punto di vista ambientale tali da incrementare l’accumulo di CO2 nei serbatoi forestali (i boschi).
E che proprio per questo potrà ora vendere i crediti di sostenibilità accumulati – circa 4.100 nel 2022, pari ad altrettante tonnellate di CO2 assorbite in più dagli alberi e sottratte all’atmosfera, al prezzo di 33 euro ciascuno – alle imprese impegnate in progetti di miglioramento ambientale, generando un ricavato pari a circa 135 mila euro. Una somma che sarà ripartita dal Parco tra i proprietari forestali che hanno aderito al percorso e che dovranno reinvestirla in progetti di valorizzazione ambientale.
Va precisato che i crediti di sostenibilità sono il risultato di gestione virtuosa delle foreste non solo dal punto di vista del sequestro di carbonio, ma anche per quanto riguarda l’acqua, il suolo, la biodiversità e il turismo. E che per questo valgono più di un credito di carbonio.
La normativa europea prevede che le imprese impegnate a ridurre le proprie emissioni, possano acquistare crediti, su base volontaria, per compensare quella parte della loro attività che non può ulteriormente essere migliorata da un punto di vista ambientale.
In questo modo i proprietari e gestori forestali possono vedere riconosciuti economicamente i servizi ecosistemici erogati da foreste gestite responsabilmente.
Sito internet: Regione Emilia-Romagna
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