Piano ripresa UE, Accordo provvisorio REPowerEU

Raggiunto un accordo provvisorio su REPowerEU gli Stati membri potranno aggiungere il piano REPowerEU ai rispettivi piani nazionali di ripresa e resilienza (PNRR) nell’ambito di NextGenerationEU, allo scopo di finanziare investimenti e riforme chiave che contribuiranno al conseguimento degli obiettivi.

Accordo provvisorio su REPowerEU

Il Consiglio e il Parlamento europeo hanno raggiunto il 14 dicembre 2022 un accordo provvisorio sulla proposta REPowerEU, che mira a rafforzare l’autonomia strategica dell’Unione diversificando l’approvvigionamento energetico e potenziando l’indipendenza e la sicurezza energetica dell’Unione.

Il testo concordato dovrà essere approvato dal Consiglio e dal Parlamento europeo prima di passare alla procedura di adozione formale.

Obiettivi principali di REPowerEU

Tra gli obiettivi principali di REPowerEU figurano l’aumento della resilienza, della sicurezza e della sostenibilità del sistema energetico dell’Unione attraverso l’opportuna riduzione della dipendenza dai combustibili fossili e la diversificazione dell’approvvigionamento energetico a livello dell’Unione, anche aumentando la diffusione delle energie rinnovabili, l’efficienza energetica e la capacità di stoccaggio dell’energia.

I capitoli dedicati al piano REPowerEU nei piani per la ripresa e la resilienza (PRR) degli Stati membri delineano nuove riforme e nuovi investimenti, avviati a partire dal 1º febbraio 2022, e/o la parte rafforzata delle riforme e degli investimenti inclusa nei PRR già adottati, insieme ai corrispondenti traguardi e obiettivi.

Misure previste da REPowerEU

L’ambito di applicazione dei capitoli è chiarito ulteriormente e comprenderà, tra l’altro:

  • la promozione dell’efficienza energetica degli edifici e delle infrastrutture energetiche critiche
  • la decarbonizzazione dell’industria
  • l’aumento della produzione e della diffusione di biometano sostenibile e di idrogeno rinnovabile o ottenuto senza combustibili fossili
  • l’aumento della quota e la diffusione più rapida delle energie rinnovabili
  • il miglioramento delle infrastrutture e degli impianti energetici per soddisfare il fabbisogno immediato di sicurezza dell’approvvigionamento di gas, incluso il gas naturale liquefatto (GNL), in particolare per consentire la diversificazione dell’approvvigionamento, nell’interesse dell’Unione nel suo complesso
  • le infrastrutture e gli impianti petroliferi necessari a soddisfare il fabbisogno immediato di sicurezza dell’approvvigionamento che potrebbero essere inclusi nel capitolo REPowerEU di uno Stato membro oggetto di una deroga temporanea eccezionale dovuta alla sua particolare dipendenza dal greggio e alla sua situazione geografica
  • la lotta alla povertà energetica
  • gli incentivi per ridurre la domanda di energia
  • l’eliminazione delle strozzature interne e transfrontaliere nella trasmissione e nella distribuzione di energia
  • il sostegno allo stoccaggio di energia elettrica
  • l’accelerazione dell’integrazione delle fonti energetiche rinnovabili
  • il sostegno ai trasporti a zero emissioni e alle relative infrastrutture, comprese le ferrovie.

Finanziamento sovvenzioni REPowerEU

Per quanto riguarda il finanziamento delle sovvenzioni, i colegislatori hanno convenuto che le fonti saranno il Fondo per l’innovazione (60%) e l’anticipazione delle quote ETS (40%).

Il criterio di ripartizione consisterà in una formula che tiene conto della politica di coesione, della dipendenza degli Stati membri dai combustibili fossili e dell’aumento dei prezzi degli investimenti, in linea con la posizione del Consiglio.

Gli Stati membri disporranno di ulteriori incentivi per richiedere un sostegno sotto forma di prestito, anche in caso di richieste superiori al 6,8% dell’RNL, laddove si applichino le condizioni pertinenti. Inoltre, avranno la possibilità di trasferimenti volontari dalla riserva di adeguamento alla Brexit (BAR).

Quegli Stati che dispongono di fondi di coesione inutilizzati del precedente quadro finanziario pluriennale (2014-2020) avranno la possibilità di utilizzarli per sostenere le PMI e le famiglie vulnerabili particolarmente colpite dai rincari dell’energia.

Prossime tappe

Il Consiglio ha concordato la sua posizione sulla proposta il 4 ottobre 2022. Il 10 novembre il Parlamento europeo ha adottato una serie di emendamenti alla proposta legislativa, che costituiscono la sua posizione nei negoziati con il Consiglio. I triloghi sono iniziati il 16 novembre e si sono conclusi con l’accordo provvisorio raggiunto il 14 dicembre scorso.

L’accordo è provvisorio poiché deve ancora essere confermato dagli Stati membri in sede di Consiglio e dal Parlamento europeo per essere definitivo.


Sito internet: Consiglio UE

Per approfondire

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