La Corte di Cassazione, con la Sentenza 16287/2022, si è pronunciata sulla responsabilità del legale rappresentante per mancata vigilanza nella fattispecie di gestione non autorizzata di rifiuti anche nel caso di nomina di procuratore speciale per la gestione della società.
La Corte ha confermato la responsabilità penale del legale rappresentante, in quanto la sentenza impugnata ha evidenziato la sua posizione di legale rappresentante della società e valutato anche la procura speciale per la gestione della società, ma lo stesso frequentava l’area in questione e conosceva le attività svolte dalla società e aveva “consapevolmente avallato le scelte operative compiute dal coimputato e deve rispondere pertanto dei fatti di cui all’imputazione”.
Del resto, prosegue la Corte, il legale rappresentante è destinatario di un obbligo di vigilanza, assolutamente non adempiuto nella vicenda in questione e inoltre “Il legale rappresentante di una ditta, proprietario di un’area su cui terzi depositino in modo incontrollato rifiuti, è penalmente responsabile dell’illecita condotta di questi ultimi in quanto tenuto a vigilare sull’osservanza da parte dei medesimi delle norme in materia ambientale”.