Il Consiglio Ue ha dato il via libera definitivo alla revisione della direttiva dell’UE sul trattamento delle acque reflue urbane.
Come riportato nel comunicato stampa del 5 novembre 2024, la direttiva riveduta impone agli Stati membri di raccogliere e trattare le acque reflue provenienti da tutti gli agglomerati con oltre 1000 abitanti equivalenti – una misurazione utilizzata per calcolare l’inquinamento delle acque reflue urbane – secondo le norme minime dell’UE (a differenza delle norme precedenti, che stabilivano una soglia di 2000 abitanti equivalenti).
Per contrastare meglio l’inquinamento ed evitare gli scarichi nell’ambiente di acque reflue urbane non trattate, tutti gli agglomerati con un numero di abitanti equivalenti compreso tra 1000 e 2000 devono essere dotati di reti fognarie alle quali devono essere collegate tutte le fonti di acque reflue domestiche entro il 2035.
Per tali agglomerati, entro il 2035 gli Stati membri dovranno rimuovere la materia organica biodegradabile dalle acque reflue urbane (trattamento secondario) prima dello scarico nell’ambiente. Saranno previste deroghe per gli Stati membri in cui la copertura delle reti fognarie è molto limitata e richiederebbe pertanto investimenti significativi. Potranno beneficiare di deroghe anche gli Stati membri che hanno aderito all’UE più di recente e che hanno già effettuato più recentemente investimenti significativi per attuare l’attuale direttiva (ossia Romania, Bulgaria e Croazia).
Entro il 2039 l’eliminazione dell’azoto e del fosforo (trattamento terziario) sarà obbligatoria per gli impianti di trattamento delle acque reflue urbane che trattano un carico di 150 000 abitanti equivalenti o più. Per tali impianti entro il 2045 gli Stati membri dovranno applicare un trattamento supplementare per rimuovere i microinquinanti (trattamento quaternario).
I produttori di prodotti farmaceutici e cosmetici – che rappresentano la fonte principale dei microinquinanti presenti nelle acque reflue urbane – dovranno contribuire almeno all’80% dei costi aggiuntivi del trattamento quaternario mediante un regime di responsabilità estesa del produttore conformemente al principio “chi inquina paga”.
La direttiva sarà ora firmata e pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell’UE ed entrerà in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione.
Gli Stati membri avranno fino a 31 mesi di tempo per adeguare la legislazione nazionale al fine di tenere conto delle nuove norme (“recepimento della direttiva”).
Aggiornamento
La nuova Direttiva (UE) 2024/3019 sul trattamento delle acque reflue urbane è stata pubblicata nella GUUE del 12 dicembre 2024 (Vedi New: Trattamento acque reflue urbane, nuova direttiva Ue).
Per approfondire, si rimanda al comunicato stampa: Acque reflue urbane: il Consiglio adotta nuove norme per un trattamento più efficiente