La Commissione Europea lo scorso 6 febbraio 2024 ha presentato una Comunicazione (COM/2024/63 final) che raccomanda l’obiettivo di riduzione delle emissioni del 90% entro il 2040 per definire il percorso verso la neutralità climatica nel 2050.
Obiettivi riduzione emissioni
L’obiettivo climatico dell’UE per il 2030 è ridurre le emissioni nette di gas a effetto serra di almeno il 55 % rispetto al 1990, mentre l’obiettivo climatico del 2040 è il prossimo passo intermedio verso la neutralità climatica.
Infatti, tale obiettivo intermedio intende riaffermare la determinazione dell’UE ad affrontare i cambiamenti climatici e definirà il percorso europeo dopo il 2030, al fine di garantire che l’UE raggiunga la neutralità climatica entro il 2050.
L’obiettivo della neutralità climatica è al centro del Green Deal europeo ed è un obiettivo giuridicamente vincolante stabilito dalla legge europea sul clima.
Valutazione impatto
L’obiettivo climatico raccomandato per il 2040 si basa sulla valutazione d’impatto dettagliata della Commissione e sul parere del comitato consultivo scientifico europeo sui cambiamenti climatici.
Sulla base di tale valutazione, la Commissione raccomanda una riduzione netta delle emissioni di gas a effetto serra del 90 % entro il 2040 rispetto ai livelli del 1990, avviando una discussione con tutte le parti interessate.
Una proposta legislativa sarà presentata dalla prossima Commissione, dopo le elezioni europee, e concordata con il Parlamento europeo e gli Stati membri, come previsto dalla normativa dell’UE sul clima.
La presente raccomandazione è in linea con il parere del comitato consultivo scientifico europeo sui cambiamenti climatici (ESABCC) e con gli impegni assunti dall’UE nel quadro dell’Accordo di Parigi.
Percorso di riduzione
L’Unione Europea per ridurre le emissioni nette del 90% entro il 2040 nel percorso verso la neutralità climatica entro il 2050 intende:
- assicurare che le risorse investite ora e nei prossimi decenni siano compatibili con il percorso dell’UE verso la neutralità climatica, evitando investimenti sprecati nell’economia dei combustibili fossili
- rafforzare la competitività delle imprese europee, creare posti di lavoro stabili e adeguati alle esigenze future e consentire all’UE di guidare lo sviluppo dei mercati delle tecnologie pulite del futuro
- rendere l’Europa più resiliente e rafforzare la sua autonomia strategica.
Condizioni abilitanti
La comunicazione stabilisce inoltre una serie di condizioni favorevoli che sono necessarie per raggiungere l’obiettivo del 90%.
Esse comprendono la piena attuazione del quadro concordato per il 2030, garantendo la competitività dell’industria europea, una maggiore attenzione a una transizione giusta che non lasci indietro nessuno, condizioni di parità con i partner internazionali e un dialogo strategico sul quadro post-2030, anche con l’industria e il settore agricolo. I risultati della COP28 di Dubai mostrano che il resto del mondo si sta muovendo nella stessa direzione.
L’UE è stata all’avanguardia nell’azione internazionale per il clima e dovrebbe mantenere la rotta, creando opportunità per l’industria europea di prosperare in nuovi mercati globali per le tecnologie pulite.
Attuazione legislazione
Il conseguimento di una riduzione delle emissioni del 90% entro il 2040 richiederà il soddisfacimento di una serie di condizioni abilitanti. Il punto di partenza è la piena attuazione della legislazione vigente per ridurre le emissioni di almeno il 55 % entro il 2030.
L’ aggiornamento in corso delle proposte di piani nazionali per l’energia e il clima (PNEC) è un elemento chiave per monitorare i progressi e la Commissione sta collaborando con gli Stati membri, l’industria e le parti sociali per agevolare le azioni necessarie.
Decarbonizzazione industriale
L’obiettivo della Commissione è che il Green Deal diventi un accordo di decarbonizzazione industriale che si basi sui punti di forza industriali esistenti, come l’energia eolica, l’energia idroelettrica e gli elettrolizzatori, e continui ad aumentare la capacità produttiva interna in settori in crescita quali batterie, veicoli elettrici, pompe di calore, energia solare fotovoltaica, CCU/CCS, biogas e biometano e l’economia circolare.
Anche la fissazione del prezzo del carbonio e l’accesso ai finanziamenti sono fondamentali per il conseguimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni da parte dell’industria europea.
La Commissione istituirà una task force dedicata per sviluppare un approccio globale alla fissazione del prezzo del carbonio e ai mercati del carbonio. L’Europa dovrà inoltre mobilitare la giusta combinazione di investimenti del settore pubblico e privato per rendere la nostra economia sostenibile e competitiva. Nei prossimi anni sarà necessario un approccio europeo in materia di finanziamenti, in stretta cooperazione con gli Stati membri.
Contesto
La legge europea sul clima, entrata in vigore nel luglio 2021, sancisce nella legislazione l’impegno dell’UE a conseguire la neutralità climatica entro il 2050 e l’obiettivo intermedio di ridurre le emissioni nette di gas a effetto serra di almeno il 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990.
Da allora l’UE ha adottato un pacchetto legislativo noto come “Pronti per il 55%” che consentirà di conseguire gli obiettivi per il 2030. La legge sul clima impone inoltre alla Commissione europea di proporre un obiettivo climatico per il 2040 entro sei mesi dal primo bilancio globale dell’accordo di Parigi, tenutosi nel dicembre 2023. Una volta adottato l’obiettivo climatico per il 2040, nell’ambito della prossima Commissione, tale obiettivo costituirà la base per il nuovo contributo determinato a livello nazionale dell’UE nel quadro dell’Accordo di Parigi, che dovrà essere comunicato all’UNFCCC nel 2025.
La fissazione di un obiettivo climatico per il 2040 non solo apporterà chiari benefici economici derivanti dai minori rischi di eventi meteorologici estremi e dalle relative perdite, ma comporterà anche diversi benefici collaterali, tra cui il miglioramento della qualità dell’aria e i benefici per la salute associati, una minore dipendenza dalle importazioni di combustibili fossili e benefici per la biodiversità. I cambiamenti climatici stanno causando eventi meteorologici estremi più frequenti e gravi, che provocano impatti sociali significativi e crescenti e danni economici. Queste perdite economiche superano di gran lunga il costo dell’azione per il clima.
Fonte: Commissione Europea – Rappresentanza in Italia
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