Emilia-Romagna, Approvato il Pair 2030

La Regione Emilia-Romagna il 30 gennaio 2024 ha dato il via libera al Pair 2030 “Piano aria integrato regionale” con l’obiettivo di raggiungere i livelli di qualità dell’aria stabiliti dalle norme europee e nazionali in modo da evitare, prevenire o ridurre gli effetti nocivi dell’inquinamento per la salute umana e l’ambiente.

Approvazione piano

Il 30 gennaio 2024 l’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna ha approvato il “Piano aria integrato regionale” Pair 2030.

Risorse stanziate

Il Piano aria integrato regionale potrà contare su risorse per 154,6 milioni di euro. Nello specifico, nel primo triennio ci sarà l’attuazione, da parte della Regione, per quasi 64 milioni di euro.

Ambiti di intervento

Oltre 60 “azioni” per cinque ambiti di intervento:

  1. città e aree di pianura,
  2. trasporti e mobilità,
  3. energia e biomasse per il riscaldamento domestico,
  4. attività produttive,
  5. agricoltura e zootecnia.

Obiettivi qualità aria

Gli obiettivi sono raggiungere, nel più breve tempo possibile, e mantenere i livelli di qualità dell’aria stabiliti dalle norme europee e nazionali in modo da evitare, prevenire o ridurre gli effetti nocivi dell’inquinamento per la salute umana e l’ambiente.

Il Piano “poggia” su 8 pilastri tematici di cui 3 trasversali, che rappresentano gli ambiti di intervento prioritari per il raggiungimento degli obiettivi di qualità dell’aria a partire da quello urbano, della mobilità, dell’energia e delle biomasse, delle attività produttive e dell’agricoltura a cui si aggiungono i tre trasversali che riguardano gli strumenti di gestione della qualità dell’aria, gli acquisti verdi nelle PA e le attività di comunicazione, informazione e formazione.

La strategia del Piano

In estrema sintesi, la strategia del Pair 2030, per cui sono stati identificati gli ambiti di intervento e le misure collegate mira ai seguenti punti:

  • Ridurre le emissioni sia di inquinanti primari sia di precursori degli inquinanti secondari;
  • Agire simultaneamente sui principali settori emissivi – combustione di biomasse (PM₁₀), agricoltura (NH₃, ammoniaca), trasporti (NOₓ, ossidi di azoto) -;
  • Intervenire sia su scala locale che su scala estesa, dal bacino padano al livello nazionale;
  • Prevenire gli episodi di inquinamento acuto al fine di ridurre i picchi locali.

Il percorso del Piano

Dopo l’adozione della proposta di Piano (con delibera n. 527 del 3 aprile dello scorso anno e la pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Emilia-Romagna del 20 aprile 2023), sono seguiti il deposito del testo e la raccolta delle osservazioni (su agricoltura e zootecnica, energia e biomasse, attività produttive, misure in ambito urbano, misure emergenziali, trasporti e mobilità, e così via) per 45 giorni, cioè fino al 5 giugno 2023.

Le osservazioni sono state discusse, come concordato con tutte le forze politiche, in 5 sessioni di lavoro dalla Commissione Territorio, Ambiente e Mobilità. Una specifica discussione, inerente agli aspetti più strettamente sanitari, si è tenuta in un apposito incontro della Commissione Politiche per la Salute e Politiche sociali.


Fonte: Regione Emilia-Romagna

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