Emilia-Romagna, abbruciamento residui vegetali in pianura

Dal 1° ottobre 2023 fino al 30 aprile 2024 torna in vigore il divieto di abbruciamento di residui vegetali agricoli e forestali nei comuni delle zone Pianura est, Pianura ovest e agglomerato di Bologna, già individuati dal Piano Aria Integrato Regionale (PAIR2020).

Il divieto non si applica quindi nei comuni dell’ambito “Appennino” (colorati in azzurro nella carta pubblicata nel sito). Sono sempre fatte salve, inoltre, le deroghe in caso di attuazione di prescrizioni emesse dall’Autorità fitosanitaria.

Termina invece il 30 settembre la fase di attenzione per gli incendi boschivi, che limitava gli orari di abbruciamento: nei Comuni dell’Appennino in cui sono tuttora ammessi gli abbruciamenti non è quindi più attuale la prescrizione di spegnere il fuoco entro le ore 11,00 della mattina.

La deroga, nei Comuni della pianura e dell’agglomerato di Bologna, è ammessa per soli due giorni per ogni proprietario o possessore del terreno, valida nelle zone non raggiungibili dalla viabilità ordinaria.

Quest’anno, dal 1 novembre al 29 febbraio la deroga non sarà più consentita nelle zone di cui al Decreto legge n. 69/2023 convertito con Legge n. 103/2023: nei comuni dell’Agglomerato di Bologna e nelle zone dichiarate svantaggiate ai sensi del FEASR, i due giorni di deroga possono essere usufruiti durante tutto il periodo ottobre-aprile, ma nei Comuni delle zone di Pianura est e ovest, se non sono state individuate delle zone svantaggiate per il FEASR, i due giorni di deroga possono ricadere solo nel mese di ottobre o nei mesi di marzo e aprile.

Tale deroga è comunque consentita solo nei giorni in cui non siano scattate le misure emergenziali per le polveri sottili attivate attraverso il bollettino “liberiamo l’aria” emesso da ARPAE per comunicare l’allerta smog.


Fonte: Emilia-Romagna

Per maggiori informazioni, si rimanda alla pagina dedicata dell’Emilia-Romagna: Vietato bruciare i residui vegetali agricoli e forestali nei Comuni di pianura

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